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Fornero, la cecchina

Ha silurato il sito web della DPL di Modena

(9 Aprile 2012)

DPL Modena

La chiusura del sito della Direzione Provinciale del Lavoro di Modena è una vergogna, paragonabile, a nostro avviso, ai sistemi di coloro che bruciavano libri pensando di distruggere le idee, vergogna che deve essere immediatamete cancellata per il rispetto dei 18 milioni di visitatori del sito di questi ultimi anni, per non ricadere nei metodi di gestione dell’informazione pre-bellici.
Facciamo presente che altri siti web stanno informando dipendenti pubblici e privati e addetti ai lavori sulle incongruenze riguardanti il disegno di legge di revisione dell'art. 18, disegno di legge che, oltretutto, toglie la "bussola" a giudici e avvocati, un prevedibile terremoto giudiziario dopo una strage di ultracinquantenni licenziati per falsi motivi economici.
La legge del silenzio e della mancata corretta informazione sortirà di certo l’effetto di far salire la rabbia in chi non si sente rappresentato, ma aggredito, da questo Governo amico delle banche e di quella finanza internazionale priva di ogni contatto con l'economia reale nella quale vivono milioni di lavoratori; finanza che continua ad aumentare la forbice tra ricchi e poveri e continua ad essere causa di aumento delle tasse e di taglio di pensioni, salari e stipendi, privati di ogni aggancio con un meccanismo di rivalutazione con cui fare fronte a un tasso di inflazione ormai galoppante.
Riteniamo inaccettabile un comportamento, come quello del Governo, che toglie diritti ai lavoratori e intima la pace sociale remando contro alla stessa, anzi facendo la guerra al lavoro subordinato e parasubordinato, ai precari, ai disoccupati, ai pensionati.
E’ chiaro che questo Esecutivo, oltre a non saper governare, non ha idea del significato di "giustizia sociale", anzi sa solo e vuole solo calpestarla.
E’ chiaro che la Ministra Fornero ha già commesso errori sufficienti per giustificare le proprie dimissioni, che ci auguriamo rimetta immediatamente, prima di essere causa di altre e più gravi sofferenze sociali.

Sandro Giacomelli
Davide Banti
Marcello Pantani
Federico Giusti
Confederazione cobas Pisa

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