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Diaz

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(20 Aprile 2012) Enzo Apicella

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Diaz. Il film sulla notte di Genova

(11 Aprile 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it

La più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale. La definizione è di Amnesty International e si riferisce ai fatti di Genova 2001. Il G8, la violenza, Carlo Giuliani, la scuola Diaz, la caserma Bolzaneto. Daniele Vicari prova a raccontare, nel film Diaz, don't clean up this blood in uscita nelle sale italiane il 13 aprile, la notte di sabato 21 luglio.

Lo fa come se fosse un documentario, le immagini richiamano fatti recenti vissuti dall'opinione pubblica italiana; la narrazione è viscerale, emotiva. E' un'occasione seria di riflessione oltre che di buon cinema. C'era già stato un morto in quel G8 dei grandi della terra e molte persone stavano tornando a casa, manifestanti che erano venuti da tutto il mondo per testimoniare che “un altro mondo è possibile”. La guerriglia urbana e le devastazioni avevano cambiato il volto della città.

Quella notte del 21 luglio di undici anni fa più di 300 poliziotti irrompono nel complesso scolastico Diaz-Pascoli, sede del Genoa Social Forum adibita per l'occasione a dormitorio. Vengono arrestate 93 persone e si contano 87 feriti: giovani e vecchi, giornalisti e manifestanti che non hanno opposto resistenza. Va in scena un massacro. Il film ci fa conoscere i ragazzi, anarchici, attivisti, avvocati, volontari, un giovane giornalista interpretato da Elio Germano e un pensionato dello Spi Cgil che si ferma per la notte nella scuola dopo aver manifestato con gli altri. Tutti inermi e sorpresi mentre stanno per addormentarsi alla Diaz. La paura si trasforma in orrore, i poliziotti vogliono punire, non importa se siano Black block o giornalisti, cittadini comuni, manifestanti. Quando Max (interpretato da Claudio Santamaria), comandante del VII nucleo, dà l'ordine ai suoi di fermarsi, il massacro è già avvenuto.

La cronaca dice che nei giorni seguenti i fermati scoprono di essere accusati di “associazione a delinquere finalizzata alla devastazione e al saccheggio, resistenza aggravata e porto d'armi”. Il Giudice per le indagini preliminari scarcera tutti gli arrestati e gli stranieri vengono accompagnati alla frontiera ed espulsi dall'Italia. Nessun governo europeo ha mai chiesto spiegazioni. Molti degli arrestati alla Diaz vengono successivamente trasferiti alla caserma-carcere di Bolzaneto. Lì, senza ricevere spiegazioni né essere informati di cosa siano accusati, per tre giorni subiscono violenze di ogni genere. La lettura degli atti (su www.progessig8.org/) - spiega Daniele Vicari nelle note di regia - è sconvolgente, toglie letteralmente il sonno e getta un'ombra sinistra sulla nostra democrazia. Lo spettatore rivive al rallenti spezzoni di cronaca recente, momenti che hanno cambiato la storia; dopo Genova 2001 cambia anche il modo di fare giornalismo perché di molte azioni ci sono i filmati realizzati dagli stessi protagonisti dell'evento. Un ragazzo che sta riprendendo con una piccola telecamera la camionetta della polizia mentre sfonda il cancello della scuola grida infatti: “Il mondo vi sta guardando”. Di quei giorni tutto è stato documentato. Tutto tranne ciò che accadde alla Diaz e nella caserma di Bolzaneto.

Antonella De Biasi

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