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Usciamo di casa

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(28 Settembre 2012) Enzo Apicella
Sciopero generale del Pubblico Impiego

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    (Lotte operaie nella crisi)

    Interdire i licenziamenti ? Sì, è possibile !

    dalla Francia

    (11 Aprile 2012)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.webalice.it/mario.gangarossa

    Per il padronato, non c’è tregua elettorale che tenga. I piani di licenziamento si succedono in tutte le forme possibili, in tutti i tipi di imprese. Con un crescendo di rotture di contratti detti ipocritamente “convenzionali” ; con la vendita di imprese a prezzo simbolico a maneggioni noti per liquidare le ditte riscattate nel giro di qualche anno, come al momento è il caso di Arkéma, il gruppo chimico, che conta di cedere per un euro il suo polo vinilico al rilevatario mascalzone Gary Klesch; con annunci generali di soppressioni di posti di lavoro i cui dettagli sono rinviati a dopo le elezioni, come ad Air France ; con chiusure di stabilimenti ; con un arresto puro e semplice della produzione come a Florange, dove l’altoforno è chiuso a tempo indeterminato, e così via.

    Tutti questi licenziamenti, che sconvolgono le famiglie operaie e talvolta regioni intere, si fanno in nome della competitività dell’industria francese presa nella tempesta della crisi. Eppure, come nota un editorialista de Les Échos, giornale degli ambienti degli affari, « una considerazione s'impone : mentre il paese soffre, la maggior parte dei suoi fiori all’occhiello non conosce la crisi ». Tradotto dal gergo padronale: mentre la classe operaia ne fa le spese, la borghesia se la gode. I gruppi del CAC 40 hanno così distribuito 35,8 miliardi di dividendi agli azionisti nel 2011, una parte sempre più importante dei profitti a detrimento dei salari e dei posti di lavoro.

    Bloccare questa litania di licenziamenti con la loro interdizione è una necessità vitale per tutti i lavoratori. E ciò non dipende da un risultato elettorale.

    Interdire i licenziamenti presuppone una lotta generale della classe operaia

    Una lotta che legherebbe fra loro i molteplici conflitti dispersi già esistenti, nella metallurgia, la chimica, il tessile, il commercio, i trasporti, le poste, gli ospedali… La lotta impresa per impresa porta talvolta a piccoli arretramenti parziali e provvisori del padronato, ma sarà necessario che tutte le lotte locali convergano per opporre al padronato le forze di tutto il mondo del lavoro. Una simile mobilitazione permetterebbe anche ai salariati, che si trovano a tutti i livelli dell’organizzazione economica, di controllare i conti delle grandi imprese. Quelle da cui dipendono molto spesso i conti delle piccole e medie imprese, di intere regioni.

    I lavoratori sarebbero allora in grado di dettare le loro condizioni : attingere ai profitti attuali o passati per dividere il lavoro tra tutti, invece della disoccupazione per gli uni e lo sfruttamento aggravato per gli altri ; imporre aumenti salariali minimi di 300 euro netti mensili per ricuperare sul costo della vita. E molte altre rivendicazioni.

    E’ la prospettiva che difende il nostro compagno Philippe Poutou, operaio dell’automobile, che si presenta alle presidenziali per il NPA.

    Questo programma di lotta è molto più realista che pensare che una scheda elettorale o un salvatore supremo possa costringere le famiglie Peugeot, Bouygues, Mittal e consorti a fermare gli attacchi. Per farli cedere, bisognerà che questa gente tema di perdere tutto. Dobbiamo diventare il loro incubo.

    Nell’ora in cui tutta l’Europa è attraversata dagli stessi piani di austerità, poco importa il colore politico del governo. Scioperi, tra cui quelli generali di un giorno, hanno percorso l’Europa, dalla Grecia alla Spagna, dall’Italia al Portogallo o anche la Germania. Arriverà pure il momento in cui tutte queste esplosioni di collera successive si trasformeranno in una vera deflagrazione sociale. I lavoratori saranno allora in grado di costringere questi signori del governo e del CAC 40 a concederci urgentemente queste misure di salvaguardia, che oggi giudicano “impossibili”.

    Il 21 aprile votate per la lotta, votate Philippe Poutou !

    Editoriale del bollettino di fabbrica "l’Etincelle" pubblicato dalla frazione di minoranza di Lutte Ouvrière - 9 aprile 2012
    http://www.convergencesrevolutionnaires.org

    traduzione di Michele Basso

    Convergences Révolutionnaires

    Fonte

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