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Acqua!

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(20 Marzo 2010)
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    “Quello che deve essere detto”

    (11 Aprile 2012)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.webalice.it/mario.gangarossa

    Contro gunter grass anche gli scrittori israeliani

    Perché taccio, passo sotto silenzio troppo a lungo
    quanto è palese e si è praticato
    in giochi di guerra alla fine dei quali, da sopravvissuti,
    noi siamo tutt´al più le note a margine.

    E´ l´affermato diritto al decisivo attacco preventivo
    che potrebbe cancellare il popolo iraniano
    soggiogato da un fanfarone e spinto al giubilo organizzato,
    perché nella sfera di sua competenza si presume
    la costruzione di un´atomica.

    E allora perché mi proibisco
    di chiamare per nome l´altro paese,
    in cui da anni - anche se coperto da segreto -
    si dispone di un crescente potenziale nucleare,
    però fuori controllo, perché inaccessibile
    a qualsiasi ispezione?

    Il silenzio di tutti su questo stato di cose,
    a cui si è assoggettato il mio silenzio,
    lo sento come opprimente menzogna
    e inibizione che prospetta punizioni
    appena non se ne tenga conto;
    il verdetto «antisemitismo» è d´uso corrente.
    Ora però, poiché dal mio paese,
    di volta in volta toccato da crimini esclusivi
    che non hanno paragone e costretto a giustificarsi,
    di nuovo e per puri scopi commerciali, anche se
    con lingua svelta la si dichiara «riparazione»,
    dovrebbe essere consegnato a Israele
    un altro sommergibile, la cui specialità
    consiste nel poter dirigere annientanti testate là dove
    l´esistenza di un´unica bomba atomica non è provata
    ma vuol essere di forza probatoria come spauracchio,
    dico quello che deve essere detto.

    Perché ho taciuto finora?
    Perché pensavo che la mia origine,
    gravata da una macchia incancellabile,
    impedisse di aspettarsi questo dato di fatto
    come verità dichiarata dallo Stato d´Israele
    al quale sono e voglio restare legato
    Perché dico solo adesso,
    da vecchio e con l´ultimo inchiostro:
    La potenza nucleare di Israele minaccia
    la così fragile pace mondiale?
    Perché deve essere detto
    quello che già domani potrebbe essere troppo tardi;
    anche perché noi - come tedeschi con sufficienti colpe a carico -
    potremmo diventare fornitori di un crimine
    prevedibile, e nessuna delle solite scuse
    cancellerebbe la nostra complicità.

    E lo ammetto: non taccio più
    perché dell´ipocrisia dell´Occidente
    ne ho fin sopra i capelli; perché è auspicabile
    che molti vogliano affrancarsi dal silenzio,
    esortino alla rinuncia il promotore
    del pericolo riconoscibile e
    altrettanto insistano perché
    un controllo libero e permanente
    del potenziale atomico israeliano
    e delle installazioni nucleari iraniane
    sia consentito dai governi di entrambi i paesi
    tramite un´istanza internazionale.

    Solo così per tutti, israeliani e palestinesi,
    e più ancora, per tutti gli uomini che vivono
    ostilmente fianco a fianco in quella
    regione occupata dalla follia ci sarà una via d´uscita,
    e in fin dei conti anche per noi.

    marzo 2012

    Günter Grass

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