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Rompiamo l'assedio! Abbattiamo il Muro del silenzio!

(14 Aprile 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.caunapoli.org

Rompiamo l'assedio! Abbattiamo il Muro del silenzio!

foto: www.caunapoli.org

Libertà per gli attivisti arrestati in Palestina. Sosteniamo "Benvenuti in Palestina"!

Non è passata neanche una settimana dalla “visita” di Mario Monti alla cosiddetta unica democrazia del Medio Oriente, come da sempre cercano di spacciarci i media occidentali lo Stato occupante di Israele, che ci troviamo di fronte agli ennesimi inquietanti episodi di repressione indiscriminata compiuti dai militari dell'esercito israeliano.

È di pochi giorni la notizia dell'arresto ingiustificato di undici, tra attivisti palestinesi e internazionali, che sono stati brutalmente assaliti durante la pausa pranzo della settima Conferenza internazionale di Bil’in sulla lotta popolare palestinese tenutasi a Hebron alla quale stavano partecipando.

Tra gli arrestati ci sono anche due attivisti italiani, Marco e Giorgio, di cui uno già deportato in Italia e l'altro sta resistendo alla deportazione rimanendo in carcere per riuscire ad avere un processo e anzi, ha ancora bisogno di tutto il nostro sostegno! Arrestati con accuse quanto mai fantasiose come quella di “violenza sui militari”, quando invece, dopo una serie di provocazioni dei coloni nell’area (Hebron è l’unica città in Cisgiordania ad avere insediamenti di coloni all’interno della città stessa, con strade chiuse ai palestinesi, mura, checkpoint, e la presenza costante di circa 1000 soldati diventando così il simbolo dell’apartheid sionista) sono stati proprio i militari ad aggredire coloro che stavano semplicemente nel centro storico di Hebron per la pausa pranzo.

Come se non bastasse, ci giungono in queste ore altri segnali sintomatici della vera natura di Israele, dalle reazioni delle autorità sioniste alla campagna “Benvenuti in Palestina” che partirà domani.

L'iniziativa prevede l'arrivo all'aeroporto di Tel Aviv di oltre 1500 attivisti e solidali da tutto il mondo. Parola d'ordine: “visitare la Palestina”. Come affermato da uno dei coordinatori palestinesi della spedizione, il Dr. Qumsiyeh, è importante che la comunità internazionale si renda conto che i palestinesi vivono in una grande prigione a cielo aperto controllata dalle forze militari israeliane, ma “anche chi è in prigione ha il diritto di essere visitato”.

Israele ha già annunciato che non permetterà l'ingresso, minacciando le compagnie aree di doversi assumere i costi del rimpatrio. Il ministro della pubblica sicurezza, Yitzhak Aharonovitch, ha affermato che gli attivisti pro-Palestina saranno “accompagnati” in centri di detenzione fin quando non sarà disponibile un volo per riportarli a casa. “Tratterremo i provocatori – ha aggiunto il ministro – nel modo più rapido ed efficiente possibile”. Inoltre i servizi di sicurezza israeliani hanno stilato una black list con 376 nominativi di persone cui non deve essere consentito di imbarcarsi sui voli diretti a Tel Aviv domenica prossima.

Come prevedibile, Israele trova nei governi occidentali, in primis quello italiano, dei “complici” affidabili per coprire la repressione portata avanti contro chiunque si schieri al fianco della causa del popolo palestinese. È apparso un messaggio sul sito “Viaggiare Sicuri” del Ministero degli Esteri italiano che afferma: “Le Autorità israeliane hanno segnalato che in concomitanza con manifestazioni organizzate attorno al 30 Marzo ed al 15 Aprile prossimi, saranno intensificati i controlli all’ingresso in Israele e sono ipotizzabili fermi di sicurezza precauzionali nei confronti dei viaggiatori stranieri.[...] Si raccomanda pertanto ai connazionali di anticipare o posticipare eventuali viaggi in Israele programmati intorno a quelle date”.

A tutto ciò si aggiunge la notizia che la compagnia area tedesca Lufthansa ha inviato una e-mail a ottanta passeggeri, in partenza domani dagli aeroporti di Parigi, Amburgo e Monaco, in cui comunicava che, a seguito del divieto da parte di Israele, i loro biglietti sono stati cancellati.

Ecco il vero volto dell'unica democrazia del Medio Oriente, uno Stato occupante che quotidianamente opprime in maniera brutale il popolo palestinese, costringendolo alla fame e all'isolamento. Uno Stato che, con la complicità dei nostri governi, cerca di soffocare con tutti i mezzi le voci che da tutto il mondo si levano a rompere l'assedio (materiale e mediatico) imposto, nel silenzio della cosiddetta comunità internazionale, contro un popolo che da oltre sessantanni subisce guerra, deportazioni e massacri.

Non soffocherete mai la voce del popolo palestinese.

Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli

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