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Articolo 18

Articolo 18

(13 Marzo 2012) Enzo Apicella

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    ART. 18: BASTA CON LE IPOCRISIE !

    (15 Aprile 2012)

    Il Governo Monti ha licenziato qualche giorno fa un testo di una ottantina di pagine in materia di mercato del lavoro. Già il fatto che una semplice norma giuridica di diritto del lavoro e di civiltà, come l’art.18 dello Statuto dei Lavoratori, sia stato inserito in un articolato del genere la dice lunga sugli intendimenti controriformatori del Governo. L’art.18 ha contenuto finora l’elementare (e sacrosanto!) principio giuridico che il licenziamento individuale giudicato ingiusto da precisa sentenza del tribunale dà luogo (ovviamente salvo diversa opzione del lavoratore) al reintegro nel posto di lavoro occupato fin dal decorrere del licenziamento stesso.
    Certamente l’articolato non è perfetto: ingiustamente, e con la evidente scusa di “tutelare i padroncini”, dato il ruolo che storicamente hanno ricoperto nella economia nazionale, sono stati esclusi dalla sua applicazione i lavoratori delle imprese sotto i quindici dipendenti. Altrettanto imperfetta ne è stata la concreta applicazione: processi lunghissimi e poche sentenze a favore del lavoratore licenziato. In realtà le lotte operaie dell’autunno caldo del ’69 ne avevano indotto l’istituzione al Parlamento per raffreddare la conflittualità di allora!
    Adesso Monti, per conto di banche ed imprese (che, per giunta, si mostrano insoddisfatte, giocando, come al solito, al rialzo…), con l’accordo di Alfano (PdL), Bersani (PD) e Casini (UDC), oltre alla benedizione di Napolitano, cambia la sostanza del principio, gettando, così, “il bambino con l’acqua sporca” e prendendosi una storica rivincita!
    In un primo tempo, nell’ambito dei licenziamenti giudicati INGIUSTI, il Governo voleva
    distinguere tra quelli discriminatori e quelli disciplinari ed “economici”, da sanare con un mero indennizzo. Ora è bastato il fatto di avere allargato, nel testo del Disegno di legge (DdL) Monti-Fornero, a tutte e tre le “tipologie” la possibilità di un reintegro per “casi estremi” perchè, oltre alle servili CISL e UIL, si mostrasse soddisfatta anche la CGIL della Camusso: è arrivata a sospendere perfino una semplice, quanto blanda, raccolta di firme per la reintroduzione del reintegro! Monti può, così, indisturbato, proclamare la famosa "svolta storica" già annunciata da Berlusconi nella sua famosa già lettera alla Unione Europea” del 26 Ottobre u. s., mentre IL DIRITTO AL REINTEGRO DEL LAVORATORE LICENZIATO INGIUSTAMENTE DIVIENE CHIMERA, A DISCREZIONE DEL GIUDICE!
    Di licenziamenti per “crisi” ce ne sono già tantissimi, troppi, ma è facile immaginare cosa questa modifica significherà in più: licenziamenti mirati sui più deboli o sui più “rompipalle”, comunque verso il completo arbitrio padronale sul posto di lavoro, contro chi “insidia” una nuova “morale” aziendalista a tutti i costi!
    Non può, allora, la Signora Camusso giocare sull’equivoco, dicendo che “il DdL va
    “ancora” migliorato sulla copertura degli ammortizzatori sociali”….
    Certo, il DdL riduce la durata di tale copertura, come contiene tante altre nuove vessazioni contro i lavoratori: PROPRIO PER QUESTO L’INTERO DdL VA FATTO RITIRARE, CONTRO OGNI MODIFICA DELL’ART.18! Altro che interessati complimenti all’azione del Parlamento! IL SOSTEGNO A MONTI, BLINDATO DA NAPOLITANO, NON VERRA’ MAI MESSO IN DISCUSSIONE DA QUESTO PARLAMENTO e, passate le elezioni del 7 Maggio, si sentiranno liberi di peggiorare questo testo o, tuttalpiù, approvarlo com’è ora!!
    Non possiamo permettere tutto questo! PRONUNCIAMOCI OVUNQUE PER IL RITIRO DEL DdL, MOBILITIAMO LE RSU, AUMENTIAMO LA CONFLITTUALITA’, ORGANIZZIAMO PRESIDI DI DELEGATI E LAVORATORI DAVANTI ALLE CAMERE DEL LAVORO, VOGLIAMO LO SCIOPERO GENERALE SUBITO, se non indetto dalla CGIL, indetto DALLA FIOM E DAL SINDACALISMO DI BASE!

    ALTERNATIVA DI CLASSE (SP)

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