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Alfa di arese / presidio permanente slai cobas contro i licenziamenti

(17 Aprile 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.slaicobas.it

DOPO LO SGOMBERO DI VENERDI’ SCORSO STAMATTINA ANCORA INGENTI FORZE DI POLIZIA E CARABINIERI CONTRO IL PRESIDIO PERMANENTE DEI LAVORATORI LICENZIATI DI INNOVA SERVICE: (EX LICENZIATI ALFA ROMEO/FIAT)

L’USO ABNORME E SPROPORZIONATO DELLA”FORZA PUBBLICA” RAPPRESENTA IL BIGLIETTO DA VISITA DELLE POLITICHE ANTIOPERAIE DEL GOVERNO MONTI/MARCHIONE IN APPOGGIO AI PROSPETTATI LICENZIAMENTI DI MASSA NELLE FABBRICHE E NEL PUBBLICO IMPIEGO

ALTRO CHE ‘GIUSTA CAUSA’: E’ QUESTO IL SENSO DELLA CONTRORIFORMA ‘BIPARTISAN’ (DI MONTI/A.B.C.) DEL MERCATO DEL LAVORO E DELL’ART. 18

ANCHE DI QUESTO SI PARLERA’ NELL’ASSEMBLEA OPERAIA DI VENERDI PROSSIMO – ORE 10 – PORTINERIA SUD-OVEST DELL’ALFA DI ARESE

Dalle otto di stamattina - dopo lo sgombero di venerdì scorso e la successiva ripresa del presidio permanente alle portinerie dell’area ex Alfa Romeo - ancora un centinaio di agenti, tra polizia e CC, si sono radunati nei pressi della portineria sud ovest con l’evidente intenzione di ripetere lo sgombero, già effettuato venerdì scorso, per contrastare il presidio dei lavoratori che, rotto l’isolamento mediatico, continuano ad incassare una diffusa e forte solidarietà mentre si rafforza la mobilitazione in preparazione dell’Assemblea Operaia Nazionale indetta dallo Slai cobas e che si terrà venerdì prossimo, ore 10, alla portineria sud-ovest dell’Alfa di Arese.

La progressione delle sistematiche e spropositate forme di intimidazione poliziesca messa in campo nei confronti dei licenziati dell’Innova Service (ex Alfa Romeo/Fiat) ben rappresenta le scelte governative in atto in materia di liberalizzazione del mercato del lavoro e dei licenziamenti di massa contro l’insieme dei lavoratori del settore privato e di quello pubblico, nonché l’intolleranza del duopolio Monti/Marchionne della capacità operaia dei lavoratori ex Alfa Romeo di rendere visibili gli inquietanti intrecci trasversali tra economia, politica ed istituzioni, centrali cooperative, partiti di potere, sindacati confederali, mafia, spionaggio industriale e servizi segreti che in questi periodo si intrecciano al processo di delocalizzazione/deindustrializzazione/licenziamenti messo in atto dalla Fiat di Marchionne in inquietante commistione col “sacco del territorio” e la speculazione finanziaria ed immobiliare dell’area ex Alfa Romeo in funzione dell’EXPO 2015.

Il fatto è che la storia dell’Alfa di Arese (dal regalo dell’Alfa alla Fiat fatto all’epoca da Prodi presidente dell’IRI) anticipa quanto prospettato dalla Fiat di Monti e Marchionne per Pomigliano, Mirafiori, le fabbriche Fiat e l’insieme del lavoro dipendente in Italia sia pubblico che privato: questa storia è storia di tutti!

SLAI Cobas

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