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Modifica art. 81 Cost: un golpe “democratico”

(18 Aprile 2012)

Il Senato ha votato in quarta lettura la legge costituzionale che inserisce nella Costituzione l'obbligo del pareggio di bilancio. Si è così modificata su un tema cruciale la Carta del 1948, scongiurando – grazie alla maggioranza superiore ai due terzi - il referendum popolare confermativo.
In pratica un colpo di mano antidemocratico e neoliberista, da parte di un parlamento ridotto a votificio nelle mani dell’oligarchia finanziaria.
Già Berlusconi puntava a modificare l’art. 81 in ossequio alle direttive dell’UE dei monopoli fonanziari. Il governo ultra-conservatore di Monti, con la spinta di Napolitano e l’appoggio parlamentare del PD, ha portato a compimento il disegno.
I partiti riformisti e liberali, conservatori e reazionari della borghesia hanno accettato in blocco una linea di risanamento dell’ordine economico capitalista attraverso il peggioramento sistematico delle condizioni di vita della classe operaia e delle masse lavoratrici.
La modifica dell’art. 81 serve infatti per rendere permanenti le politiche di austerità, per far pagare tutte le conseguenze della crisi capitalistica agli operai, ai lavoratori sfruttati, alle donne e ai giovani del popolo, ai migranti.
La modifica dell’art. 81 fa il paio con la modifica dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Queste politiche - imposte da UE, BCE e FMI – sono volte a garantire i profitti alle istituzioni del capitalismo finanziario, ai padroni, e a distruggere la vita di milioni di lavoratori, causando impoverimento, aumento dello sfruttamento, licenziamenti di massa e devastazione sociale.
L’allargamento e l’approfondimento della crisi economica mondiale, l’offensiva senza soste della borghesia, pongono un dilemma decisivo: schiavitù politica ed economica o soppressione dello sfruttamento e dell’oppressione capitalistica?
Per sciogliere questo dilemma è necessario spingere le masse lavoratrici verso battaglie decisive. Questo può essere fatto solo realizzando un fronte di unico di lotta contro l’offensiva capitalista, la dittatura borghese sotto tutte le sue forme e la guerra imperialista.
Per sviluppare questo lavoro in modo costante e sistematico, per affrontare i compiti nuovi che la lotta di classe ci pone è indispensabile forgiare il partito comunista sui principi del marxismo-leninismo e dell’internazionalismo proletario. I sinceri comunisti e gli operai d’avanguardia è su questo terreno che devono unirsi e lavorare assieme. Da subito.
Solo così potremo dirigere la lotta per conquistare una nuova e superiore democrazia, quella del proletariato; solo così potremo aprire la strada a una nuova Assemblea Costituente che sancisca la fine del capitalismo e del suo apparato di sfruttamento e di oppressione.

17 aprile 2012

Piattaforma Comunista

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