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Paradiso perduto

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Il primo partito in Italia

Elezioni europee e astensionismo

(16 Giugno 2004)

Questi i macro-dati delle Elezioni europee 2004.

A) Aventi diritto al voto: 51.043.649

B) Votanti (73,1%): 37.312.907

C) Voti validi: 32.579.869

D) Schede nulle/bian.: 4.733.038

E) Non votanti: 13.526.567

F) Astenuti (D+E): 18.259.605

Pertanto, definendo “astenuto”, sia chi non si è recato a votare sia chi ha lasciato la scheda bianca o l’ha annullata, il “partito (trasversale) degli astenuti” è, in assoluto, il primo partito italiano (anche tarando per difetto il dato con le schede involontariamente errate).

E’ ovvio che tra gli “astenuti” c’è di tutto: chi si disinteressa della politica (forse perché la politica si disinteressa di lui ...); chi non intende ratificare i lauti stipendi agli euro-burocrati (tanto di cappello); chi è contro l’euro-imperialismo (questi si che se ne intende); chi non è uscito di casa perché faceva troppo caldo; chi era in week end e non è riuscito o non ha voluto rientrare per tempo (ma chi vuole fermamente, di solito riesce); ecc., ecc. I motivi sono mille, ma gli astenuti restano pur sempre più di 18milioni di persone, di contro al raggruppamento di governo che ha avuto 14,796mln/v, e quello dell’Ulivo che ne ha avuti qualcuno in più (14,968mln/v).

Qualcuno potrebbe chiedersi: ma gli astenuti sono di destra o di sinistra? Oppure, non sono per caso la famosa o famigerata “maggioranza silenziosa”? Penso si possa dire che quelli di destra, anche estrema, abbiano voluto votare, avendo a disposizione non solo An, ma anche Alternativa Sociale, Fiamma Tricolore, Mov. Soc. Rauti. Lo stesso vale per quelli di sinistra (v. i 1.971.709 voti di Rif.Com.; e i 783.700 voti al Pdci). Pertanto, gli astenuti, non sono inquadrabili nel dualismo destra/sinistra. Sono, pertanto, i “silenziosi”? Se, come penso, molti di loro sono giovani precari, autoferrotranvieri, operai di Melfi o di Arese, lavoratori Alitalia, nonchè operai in cig o in mobilità o licenziati; disoccupati; pensionati con la minima (ma incazzati al massimo); “consumatori” qualunque (che hanno subito sulla propria pelle rincari infiniti pari a ben 3.650 euro in media a testa dal 31 dicembre 2001, secondo dati Adusbef); ceti medi imbufaliti; ultime, ma non per importanza, donne che non trovano lavoro, oppure che lo hanno trovato ma in cambio di stare peggio di quando non lo trovavano; ecc.; allora, sono tutto meno che silenziosi: molti di loro si sono fatti sentire, eccome! E, ancora il bello, deve venire ...

Queste 18milioni di persone dovrebbero preoccupare non poco sia governo che opposizione. Per chi vuole agire per rivoluzionare la società, è un dato di partenza che sprona ad andare avanti, oltre l’astensionismo elettorale, per un fronte proletario di lotta contro il sistema del capitale parassitario.

s.b.

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