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(29 Marzo 2012) Enzo Apicella
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(24 Aprile 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it

Di Stefano Giusti - Non c’è giorno che il nuovo governo di Tecnici non si produca in qualche acrobatica dichiarazione che lascia a bocca aperta chi ascolta. Va bene che col passato governo si è fatto un buon allenamento alle dichiarazioni paradossali, ma questo esecutivo si impegna per superarlo in assurdità.

In un solo giorno abbiamo dovuto ascoltare prima il Presidente Monti dire che “non ci può essere nessuna deroga al rigore” come se questa fosse l’unica medicina possibile e sempre e solo applicabile a chi lavora, poi la ministra Fornero dire che “gli esodati possono tornare al lavoro” e che in “Italia ci si lamenta troppo e si collabora poco”. Vorremmo sapere a cos’altro debbono collaborare i lavoratori italiani, già abbondantemente scorticati da una manovra costituita dall’81,3% da nuove entrate (leggi Tasse) e solo il 18,7% da tagli alla spesa. Forse non abbiamo festeggiato abbastanza per l’ennesima dose di sacrifici imposti in una sola direzione.

Sull’idea che si possa dall’oggi al domani ritornare al lavoro come fosse la cosa più facile del mondo, facciamo notare agli espertissimi tecnici che ad aprile 2012 in Italia le persone disponibili a lavorare, ma che non cercano un impiego, sono diventate 2 milioni 897 mila, con un aumento annuo del 4,8%. La quota di questi inattivi rispetto alle forze lavoro è dell'11,6%, un dato superiore di oltre 3 volte a quello medio dei paesi dell’UE. Sono i cosiddetti “scoraggiati”. Forse il ministro pensa che abbiano smesso di cercare lavoro perché garantiti economicamente da qualche vincita alla lotteria o forse perché dediti a più nobili e soddisfacenti attività. Peccato che questa massa di persone si aggiunga, malgrado l’Istat non lo conteggi, alla massa di disoccupati arrivati oggi al 9,2% (livello massimo raggiunto dal 2004) da cui si differenzia solo per la disperata situazione di aver rinunciato a cercare lavoro dopo essersi scontrata con la totale chiusura da parte di aziende che pubblicano annunci con vergognosi e fuorilegge limiti di età e scartano lavoratori Over 40 o assumono solo con stipendi da fame e condizioni vergognose.

A fronte di questa drammatica situazione, a cui di contorno ci sono quotidiani suicidi per disperazione e mancanza di lavoro su cui nessuno si sofferma abbastanza, l’attuale governo ha messo in campo misure risibili, tese solo a colpire l’articolo 18 e il diritto al lavoro e ad estendere la precarietà a tutti i livelli. Nel frattempo che si continuano a fare dichiarazioni che sarebbero ilari se non fossero tragiche, aspettiamo pazienti che si torni a parlare della “Tassa sui grandi patrimoni” o patrimoniale straordinaria, unico vero intervento che possa riportare un po’ di equità in un paese dove pochi accumulano ricchezze e tanti, troppi, pagano sperperi di denaro pubblico. Secondo i dati di Bankitalia, la distribuzione della ricchezza in Italia è molto squilibrata: il 10% cento delle famiglie possiede il 45%della ricchezza, mentre c’è un 50% delle famiglie che in totale arriva a mettere insieme il 10% della ricchezza totale. A fronte di questo dato che non ha bisogno di commenti, a sentir parlare di libertà di licenziamento e “sacrifici” viene da chiedersi una sola cosa: ma dove vivono questi “Tecnici”?

24-04-2012

Stefano Giusti - Sociologo, Operatore di Placement e Orientamento per l’Università Roma Tre. Presidente dell’Ass.ne Atdal Over 40

DirittiDistorti

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