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(29 Aprile 2010) Enzo Apicella

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25 aprile tra retorica e realtà

(26 Aprile 2012)

Avere salutato la globalizzazione come una opporturnità da non perdere, invece di coglierne le caratteristiche economiche e finanziarie, è stato un errore che la sinistra sindacale, sociale e politica ha pagato caro. Tra aria fritta (ricordate la terza via di Blair? e le teorie sulla fine del lavoro o quelle della rivoluzione tecnologica ?) e continui cedimenti culturali e politici è passato un quindicennio in cui il potere di acquisto dei salari è ridotto ai minimi termini con un potere economico e finanziario custodito da lobby capitaliste che scaricano i costi delle loro scelte sulle classi sociali meno abbienti (tagli al sociale) su lavoro dipendente (eliminazione delle pause, aumento dell'età pensionabile, stracarichi di lavoro, piena licenziabilità), sul piccolo lavoro autonomo di prima e seconda generazione su cui gravano sempre più tasse

Il 25 aprile si scopre che alcuni supermercati saranno aperti , Cgil e sinistra si ergono a difesa del 25 aprile dimenticando che sono stati i contratti del commercio tra il 2008 e il 2009 a consentire sempre più aperture nei giorni festivi in cambio di pochi euro e con orari che peggiorano la qualità del lavoro e della vita. Allora si scomodano i partigiani e la Resistenza per occultare cedimenti sindacali che hanno consentito ai grandi marchi di fare il bello e il cattivo tempo nel commercio e nella grande distribuzione, di imporre il 25 aprile e il 1 Maggio come giorni lavorativi (ma non si dovrebbero picchettare questi supermercati invece di organizzare presidi di facciata??).

Le stesse forze politiche e sindacali magari che di fronte alla calata di Forza Nuova a Pisa o alla esposizione di striscioni fascisti nei quartieri chiudono occhi e orecchie, preferiscono nascondersi dietro ad una Pisa antifacista presente nei libri di storia ma non nella realtà.

Tra assessori che invocano il filo spinato per impedire ai migranti di vendere le loro cianfrusaglie, assessori che scambiano i militari per scout e da anni con gli stessi organizzano una giornata della falsa solidarietà (si faccia vedere ai bambini i misfatti delle missioni militari all'estero invece di magnificarne le gesta memori che il militarismo fascista è stato il cemento ideologico su cui si è basato quel criminale potere) sindaci che riproducono frasi e percorsi che alla fine portano acqua a xenofobia e razzismo , la nostra città ha poco da festeggiare il 25 aprile. Non è casuale che al di là delle iniziative istituzionali non ci sia più una iniziativa (si chiamava militante) antifascista in città eccezion fatta per una serata a scienze politiche dove uno scrittore, Massimo Recchioni, ha parlato di quei partigiani che non deposero le armi per difendere case del popolo e sedi , cortei sindacali minacciate dal terrorismo fascista o dalla repressione poliziesca (molti ex repubblichini furono assunti tra Ps e CC mentre gli ex partigiani vennero cacciati via) tra il 1946 e il 1947. Quei partigiani, chiamati terroristi e criminali, furono costretti o a espatriare o rimasero per anni in carcere.

Ai partigiani e antifascisti della Volante Rossa va il nostro omaggio e ricordo certi che antifascisti lo si è tutti i giorni nella pratica quotidiana e non solo il 25 aprile

federico giusti
pisa

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