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Fascismo e capitale: fascismo reale.

(26 Aprile 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.caunapoli.org

Fascismo e capitale: fascismo reale.

foto: www.caunapoli.org

discuteremo di questi temi lunedì 30 aprile, ore 17, Spazio Me-Ti (Via atri, 6) con Vittorio Granillo (FIAT Pomigliano / SLAI Cobas - esecutivo nazionale), Domenico Loffredo (FIAT Pomigliano / FIOM), Giuseppe Aragno (storico), Clash City Workers (collettivo di inchiesta e approfondimento sul mondo del lavoro).

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Inutile scomodare Marx per capire in che senso, in questo sistema di produzione, sempre più il lavoro è direttamente proporzionale all’annullamento della persona, alla sua estraniazione. Inutile scomodare Marx per capire come, in una fase di crisi, si ricerchi incessantemente un aumento dell’accumulazione della ricchezza da parte dei padroni, che è direttamente proporzionale al crescere dello sfruttamento qualitativo e quantitativo della forza lavoro.

Inutile perché basta volgere lo sguardo alla nostra città, basta leggere con un po’ di attenzione i giornali per capire come tutti i tentativi di riforma, pensati per trainare l’Italia “fuori” dalla crisi, in sostanza non corrispondano ad altro che a un acuirsi delle condizioni di sfruttamento sia diretto, sui posti di lavoro, che indiretto, attraverso il taglio e la deregolamentazione di tutte le forme di tutela sociale legate al lavoro e conquistate con le lotte nei decenni trascorsi.

In tal senso abbiamo scritto pochi giorni fa “buon 1922 a tutti!” e in effetti, sembra, a uno sguardo attento, di fare un balzo nel passato: quel connubio inscindibile tra potere politico e potere economico, in momenti di crisi, mostra tutta la sua consistenza e mette a nudo qualsiasi tentativo di composizione del dissenso. “Reparti confino” alla FIAT per isolare i lavoratori più “scomodi”; forme di controllo e sottomissione dei lavoratori tramite sistemi come quello dell’ “acquario di Pomigliano”, in cui i lavoratori, a fine turno, dopo 10 ore fuori casa, sono costretti, al cospetto delle gerarchie aziendali, ad ammettere i propri “peccati” e giurare che non lo faranno più (pena naturalmente la possibilità di licenziamento dopo tre “peccati”… è il piano Marchionne signori, non è fantascienza!). E ancora: si attacca l’articolo 18 per rendere più semplice il licenziamento e quindi poter gestire la manodopera ad uso esclusivo della produttività e del profitto (il che, si intende, significa anche poter cacciare chi non si allinea); deregolamentazione e distruzione di tutte le forme di ammortizzatori sociali, dalle pensioni alla cassa integrazione, arrivando alla distruzione dei servizi pubblici dai trasporti alla sanità pubblica.

Siamo nel 1922? No, siamo nel 2012, ma il buon vecchio sistema rimane lo stesso e le buone vecchie maniere si affinano ma non cambiano. La contraddizione principale rimane quella tra il capitale e il lavoro e il buon vecchio conflitto delle classi, al momento si sta giocando ad armi impari.

È proprio partendo da esperienze dirette come quelle dei reparti confino alla FIAT di Pomigliano, degli acquari nello stabilimento FIAT e del tentativo di tenere fuori i sindacati non allineati alle direttive padronali, nella cornice di una continuità del fascismo reale, inteso come dominio incontrastato del grande capitale, parleremo lunedì 30 Aprile, ore 17, Spazio Me-Ti (via atri, 6), proprio mentre ci apprestiamo ad un nuovo primo maggio, con Clash City Workers (collettivo di inchiesta sul mondo del lavoro) - il significato generale dell'attacco al mondo del lavoro nel 2012 / Vittorio Granillo (ex-operaio FIAT) - la questione dei "reparti confino" / Domenico Loffredo (Operaio FIAT Pomigliano) - gli "acquari" di Marchionne / Giuseppe Aragno (storico) - continuità del fascismo come dominio del capitale sul lavoro

Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli

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