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17 maggio

(17 Maggio 2012)

Il 17 maggio sarà celebrata la giornata internazionale contro l’omofobia e si svolgeranno manifestazioni in tutte le principali città d’Italia. Questa data vuole ricordare il lontano 17 maggio 1990, giorno in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità rimosse l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali, dando un segnale forte di condanna verso la discriminazione basata sull’orientamento sessuale. La politica italiana non ha mai fatto passi in avanti per elevare il livello culturale e le tutele verso le persone lgbt, anzi, a luglio 2011 la Camera ha respinto la legge sulla “Tutela delle vittime di reati per motivi di omofobia e trans fobia”.

Quotidianamente, gay e lesbiche subiscono discriminazioni, violenze verbali, indifferenza ed emarginazione non solo nei posti di lavoro. Tutto ciò crea disagio e costringe queste persone a nascondersi; ritengo inammissibile che la lotta all’omofobia e alle discriminazioni ai danni di omosessuali, lesbiche e transessuali, non rientri tra gli obiettivi di una società civile. L’insofferenza nei loro confronti si fonda sulla sciocchezza del pregiudizio tanto da diventare bersaglio di un odio ingiustificabile; è compito costituzionale delle istituzioni demolire questi preconcetti, per arrivare a riconoscere la diversità come valore e risorsa insostituibile. La società italiana subisce il condizionamento della chiesa Cattolica e di un apparato istituzionale ipocrita e bigotto di cui la Lega nord si erge ad autorevole rappresentante. Il suo integralismo si misura proprio nell’esasperato disprezzo verso le "devianze" sessuali volto a imporre una morale sessuale, arrivando a relegare le donne al primitivo ed unico ruolo riproduttivo; oppure, all'utilizzo del proprio corpo come strumento di profitto. La Lega nord con il suo concentrato di sgarbata semplicioneria il cui unico obiettivo è l’affermazione elettorale, non crea le condizioni per questo passo avanti verso la civile e rispettosa convivenza. Il sindaco di Musile Forcolin, anche quella volta ha perso un’occasione per dimostrare apertura mentale e desiderio di far progredire la nostra società. Col suo voto contrario alla proposta di legge per la tutela delle vittime di reati per motivi di omofobia dimostra tutta la radicalità del suo fondamentalismo. Lo invitiamo perciò a non abbindolare i suoi concittadini con bei paroloni sul valore dell’integrazione e sulla moralità. Sia rispettoso della dignità delle persone ricordandosi che le minoranze vanno sempre tutelate; a pensarci bene credo sia impossibile che la sua sensibilità possa evolvere in favore dei diritti civili dato che vota a favore del processo breve e per l’impunità ai vari livelli

Alberto D’Andrea Comunisti italiani Veneto Orientale

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