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Dignità operaia

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(9 Marzo 2012) Enzo Apicella
Oggi sciopero generale dei metalmeccanici convocato dalla Fiom e manifestazione nazionale a Roma

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La parola ai delegati operai e dei lavoratori!

(22 Maggio 2012)

La controriforma del lavoro decisa dal governo Monti sta passando in forma addirittura peggiorata in un Parlamento ridotto a ubbidiente votificio dell’oligarchia finanziaria. Si continua con la stessa politica neoliberista di Berlusconi, senza alcuna reale opposizione.

Dal varo del disegno di legge ad oggi si sono succeduti scioperi, blocchi stradali, manifestazioni operaie, spesso unitarie e con forti adesioni, contro le modifiche all’art. 18 (il reintegro è solo simbolico), l’ampliamento del precariato, la riduzione degli ammortizzatori sociali.

Mentre la situazione economica e sociale si aggrava, il contrasto di classe si acutizza ed assume sempre più un carattere politico. Quali passaggi ci attendono?

La segreteria della CGIL ha indetto a fine marzo uno sciopero generale contro le misure reazionarie, ma non ha ancora deciso la data ed è possibile che lo revochi. Ha invece convocato una ipocrita parata unitaria per il 2 giugno.

I vertici sindacali frenano le lotte, evitano di sviluppare le necessarie iniziative di mobilitazione dei lavoratori, accettano lo smantellamento dei diritti e delle libertà conquistate a caro prezzo, perchè non hanno alcuna autonomia dai liberal-riformisti che sostengono un governo, quello di Monti, imposto dall’oligarchia finanziaria.

Di fronte a questa inaccettabile situazione, di fronte all’intensificarsi dell’offensiva capitalista nel prosieguo della crisi, migliaia di delegate e delegati dei posti di lavoro, precari, disoccupati, attivisti di realtà politiche e sociali, hanno promosso e organizzato per il prossimo 26 maggio un’assemblea nazionale autoconvocata in risposta alla controriforma del lavoro, “per discutere e decidere tutti insieme come agire, perché non possiamo più continuare così”.

Un’iniziativa importante e giusta, che si aggiunge ad altre iniziative volte a sviluppare, ampliare e rafforzare il percorso di lotta contro le manovre antioperaie e antipopolari.

Noi comunisti riteniamo che un’assemblea come questa debba porsi il problema della direzione autonoma della lotta contro il capitalismo, il problema della direzione degli scioperi, senza e contro la burocrazia riformista. Una questione che oggi assume un’importanza decisiva.

Di fronte all’attendismo, alla passività, alla subordinazione alle politiche capitaliste, di fronte alle manovre della burocrazia sindacale, di fronte ai pericoli di una situazione politica torbida, occorre mettere in pratica la democrazia operaia, decidendo un percorso di lotta che porti allo sciopero generale.

La parola sta ai delegati eletti dai lavoratori, perché nessun altra significativa realtà vuole assumersi la responsabilità di prendere le indispensabili iniziative, in maniera indipendente dai collaborazionisti. La scesa in campo dei lavoratori e dei loro delegati, la loro spinta è l’unico modo per mettere alle corde le direzioni sindacali e determinare le condizioni per lo sviluppo della mobilitazione.

Alla denuncia, allo smascheramento degli opportunisti, va dunque unita la capacità di dar vita all’unità di azione, con il coinvolgimento di tutte le forze che si rifiutano di pagare la crisi e i debiti del capitale.

Discutiamo e decidiamo! Facciamo di questa scadenza un momento di crescita del fronte unico proletario dal basso. Sviluppiamo e unifichiamo l’opposizione sindacale di classe. Prepariamo e realizziamo lo sciopero generale nazionale di tutte le categorie, di tutti coloro che sono colpiti dall’offensiva reazionaria.

Piattaforma Comunista

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