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Stefano Gugliotta

Stefano Gugliotta

(11 Maggio 2010) Enzo Apicella
Dopo che le tv hanno trasmesso il video di Stefano Gugliotta che viene pestato immotivatamente dalla polizia e poi arrestato per "resistenza a pubblico ufficiale", il capo della polizia Manganelli "dispone una ispezione".

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    Paolo Dorigo: sospensione della pena e trasferimento in una struttura sanitaria adeguata.

    Richieste dal PRC di Venezia e del Veneto

    (26 Giugno 2004)

    Il veneziano Paolo Dorigo, da dieci anni carcerato e oggi detenuto presso il carcere di Spoleto, rischia di morire avendo avviato uno sciopero della fame che dura oramai da 22 giorni e che ha dichiarato di voler portare fino alle estreme conseguenze.

    Condannato per fatti di terrorismo, il suo stato fisico e mentale rischia di essere definitivamente compromesso, nonostante la richiesta avanzata dagli avvocati di sospensione dell’esecuzione della pena per motivi di salute e nonostante che il Consiglio d’Europa abbia definito il detenuto: “parte lesa che sta ancora subendo le conseguenze di un processo non giusto”.

    Polo Dorigo dopo insistenze ripetute da parte degli avvocati difensori sarà visitato da un consulente tecnico del Tribunale per effettuare gli accertamenti clinici per stabilire l’origine dei tremendi disturbi che affliggono Dorigo dal 2001 ad oggi, ma tale incarico sarà conferito al CTU del tribunale il prossimo 15 luglio e ciò significa che verrà stabilito un calendario per effettuare tali accertamenti che allungherà ulteriormente la carcerazione e in queste condizioni, corrisponderà ad una condanna a morte per Paolo Dorigo

    Da oltre due anni gli avvocati chiedono inutilmente al magistrato di sorveglianza di Spoleto anche solo un permesso affinché il Dorigo si sottoponesse, anche a sue spese ed anche piantonato, ad esami.

    Dorigo, quindi, parte lesa per l'Europa, viene trattato in Italia in modo disumano, denunciando di essere stato sottoposto a pratiche del tutto simili alla tortura (Dorigo accusa di essere stato sottoposto ad elettroshock e chiede di verificare l’infondatezza del sospetto di essere stato vittima di pratiche ancora più micidiali, quali l’introduzione forzata di sistemi elettronici di disturbo mentale)

    Dorigo, da parte sua, scrive ai suoi avvocati: "sono in sciopero della fame fino alla morte, per ottenere esami medici e perizia con sintonizzatore universale, allo scopo di porre fine al trattamento di controllo mentale a cui sono sottoposto".

    Il Partito della rifondazione Comunista ritiene inaccettabile questa situazione, lesiva dei diritti di ogni essere umano. Mai in nessun caso e per nessuno il carcere deve essere l’anticamera della pena di morte anche se indirettamente procurata.

    Chiede l’immediata scarcerazione di Paolo Dorigo ed il suo trasferimento presso una struttura ospedaliera per l’esercizio non coatto del diritto alla vita e quindi all’immediato svolgimento di tutti gli esami necessari ad istaurare adeguata terapia.

    PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
    Federazione provinciale di Venezia
    Comitato regionale Veneto

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