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Articolo 18

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(13 Marzo 2012) Enzo Apicella

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    (26 Maggio 2012)

    Operai, il governo si sta apprestando a varare per legge una controriforma distruttiva del mercato del lavoro, che approvata polverizza l'art 18 dello statuto dei lavoratori, mantiene tutte le 46 forme di lavoro precario e riduce le indennità di cassaintegrazione negli importi e nella durata. Dopo gli scioperi di marzo-aprile, riusciti, a cui gli operai di tante fabbriche in tutto il paese hanno dato grande seguito con, blocco della produzione, delle strade, delle autostrade e delle stazioni, ci siamo fermati. Sono settimane che si chiede a gran voce dalle fabbriche a tutta la CGIL di indire lo sciopero generale, ma questa ha deciso con CISL e UIL di fare una ipocrita parata per il 2 giugno. Andare davanti al parlamento in questi giorni, senza bloccare la produzione servirà a poco.

    Scardinare il reintegro con le modifiche apportate all art 18 significa per gli operai, in sintesi, non poter più organizzarsi in fabbrica. Il risultato sarà l'accrescersi degli atti intimidatori, che colpiranno tutti e su tutti gli aspetti della vita di fabbrica. Salari, oggi i più bassi in Europa diventeranno una concessione, così come i cosiddetti premi. Sicurezza, con una situazione già pesante nelle fabbriche la pressione per lavorare evitando o eludendo i dispositivi di sicurezza diverrebbe infinita. Condizioni normative su turni e orari, che diverranno a totale discrezione delle aziende.
    In Fiat abbiamo gli esempi lampanti di questa situazione, sono già in atto i licenziamenti discriminatori, le cassa- integrazioni altrettanto discriminatorie unite alla pressione per lavorare più forte per gli operai che rimangono al lavoro. Il modello Marchionne si stà già estendendo in diverse altre realtà, con l'esclusione delle organizzazioni sindacali come la Fiom da qualsiasi agibilità sindacale nei luoghi di lavoro. Si vuole schiacciare definitivamente gli operai nelle fabbriche, questo il senso ultimo dell'esclusione della Fiom: a seguire (e già succede) normalizzeranno (come già hanno normalizzato) ciò che rimane degli altri sindacati collaborazionisti a pure articolazioni delle aziende a supporto del profitto dei padroni.

    I tradimenti di chi ci dovrebbe rappresentare sono evidenti, di questo ne abbiamo coscienza o anche intuizione, chi più chi meno. Come massa nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro continuiamo però a lasciarli fare, spesso abbandonando noi stessi a un cieco fatalismo, che purtroppo favorisce proprio chi ci tiene imbrigliati e imbavagliati. Operai, non facciamo i finti tonti, se abbiamo ancora una testa per ragionare, anche se ci tengono nella frenesia della produzione costi quel che costi, di fronte a questa torbida situazione possiamo veramente dirci di aver fatto tutto il possibile per contrastarla? Assolutamente No!!! Operai, è necessaria la nostra iniziativa autonoma e indipendente, la più forte e organizzata possibile partendo da Noi stessi. A questo proposito prosegue Venerdi' 25 maggio alle ore 20.30 (puntuali) allo spazio sociale Libera v. del tirassegno 7 a Modena, una nuova riunione promossa da Rsu Fiom Ferrari e Operai Fiat cnh per definire le decisioni che abbiamo iniziato a prendere;

    1- Come organizzarci di fronte all'attacco sistematico portato da Fiat-ferrari negli stabilimenti?
    2- Come organizzare una vera e propria cassa di resistenza operaia capillare nei reparti e nelle fabbriche?
    3-Quali iniziative indipendenti possiamo intraprendere per far venire alla luce tutta la portata poltico-sindacale della questione operaia sul territorio modenese e non solo?

    Modena 23 maggio 2012

    UN GRUPPO DI OPERAI FIAT-FERRARI

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