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(25 Maggio 2012)
In questi giorni la Magistratura borghese di Genova sta provvedendo alle azioni giudiziarie contro gli autisti dell'Azienda Mobilità e Trasporti che, alcuni mesi fa, protestarono - invadendo, senza aver avuto preventivo appuntamento, l'aula del Consiglio regionale - per salvaguardare il proprio posto di lavoro.
In quell'occasione, il presidente dell'assemblea - il democristiano, coordinatore regionale dell'Unione di Centro, Rosario Monteleone - parlò di intromissione senza permesso e di vero e proprio panico provocato tra i banchi dei deputati regionali: in sostanza diede dei delinquenti ai lavoratori per essersi permessi di disturbare i lavori dei politicanti; ancora adesso mi chiedo quale potesse essere il problema, visto che le sedute sono (erano?) pubbliche.
In compenso, però, mercoledì ventitre maggio i cittadini genovesi scoprono chi sono i veri malviventi: il pm Sabrina Monteverde ha chiesto il rinvio a giudizio per dieci politicanti che, in occasione delle elezioni regionali del 2010, hanno autenticato firme palesemente contraffatte.
Si tratta di: Emanuele Gustavino, Salvatore Lecce, Clara Sterlick, e Marcello Danovaro, tutti del Partito (sedicente) Democratico; Arnaldo Buscaglia e Sonia Zarino, anche loro della stessa setta dei precedenti, ma candidati nella lista Noi per Burlando; Umberto Lo Grasso, dell'Italia dei Valori; Salvatore Muscarello, Daniele Biagioni, e Gianlorenzo Bruni, dell'Unione di Centro.
Ecco chi sono i veri malfattori, altro che i lavoratori che difendono il proprio posto di lavoro; se questo fosse un Paese normale, il Consiglio regionale sarebbe sciolto immediatamente e si tornerebbe subito a votare: naturalmente escludendo dalla competizione i partiti dei furbetti, i cui dirigenti non potevano non sapere che i loro accoliti raccoglievano adesioni fraudolentemente.
Genova, 24 maggio 2012
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Genova
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