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(27 Maggio 2012)
Non conosciamo i particolari di una inchiesta giudiziaria appena iniziata ma come lavoratrici e lavoratori che operano nella sanità e nel sociale ribadiamo che da anni i risparmi delle Asl avvengono sulla carne viva del servizio sanitario pubblico: tagli e chiusure, sistematica riduzione del personale, enorme numero di precari sottopagati. Al contrario mai è stato messo in discussione il sistema degli appalti e delle esternalizzazioni, responsabili di sprechi , con appalti al ribasso che determinano perdite di posti di lavoro, peggiori retribuzioni
La sanità Toscana si vanta di non avere ridotto il fondo per l'autosufficienza nonostante poderosi tagli dai Governi nazionali, eppure se guardiamo alle società della salute sono anni che si perdono posti di lavoro attraverso la soppressione di progetti e servizi ai cittadini.
All'ombra della sanità pubblica si muovono gli interessi privati, spesso rappresentati da cooperative che impongono ai loro soci lavoratori condizioni retributive e lavorative di mero sfruttamento, salari da fame e orari impossibili, statuti di cooperative modificati per consentire una celere espulsione della manodopera che reclama diritti e trattementi dignitosi
Se guardiamo poi agli ospedali mancano tantissimi posti nelle dotazioni organiche mentre proliferano i superpagati magaers della sanità con stipendi e buone uscite da favola, per non parlare poi di consulenti che ingrassano sulle aziende.
Gli ammanchi nella sanità toscana potrebbero determinare una ulteriore contrazione dei servizi e bloccare le assunzioni di personale negli ospedali, ridurre ulteriormente i progetti socio sanitari.
E' tempo di rimettere in discussione i modelli socio sanitari basati sui managers e sugli appalti , troppi soldi spesi inutilmente non per migliorare i servizi ma per affossarli
Le lavoratrici e i lavoratori non hanno colpa:non siano loro e i cittadini a pagare le conseguenze della mala gestione della sanità toscana
Cobas Pisa
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