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(22 Gennaio 2012) Enzo Apicella

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MALI: ALLEANZE DIFFICILI, NEL NORD TUAREG DIVISI SU ANSAR AL DIN

(2 Giugno 2012)

Allearsi o non allearsi con Ansar al Din? E’ questo l’interrogativo che sta scuotendo alla base il Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla) uno dei gruppi armati riusciti da due mesi a prendere il controllo del nord del Mali. Di matrice tuareg, l’Mnla ha sempre sottolineato la propria laicità e pur avendo combattuto fianco a fianco con movimenti di ispirazione islamica fino a pochi giorni fa ne aveva preso le distanze.

Il 26 maggio però Mnla e Ansar al Din hanno siglato un accordo per la costituzione di uno Stato islamico dell’Azawad fondato sulla sharia, la legge islamica. La firma dell’accordo ha aperto un dibattito e spinto all’espressione di posizioni differenti in senso all’Mnla tanto che tuttora non è chiaro se l’intesa sia valida o meno.

Con un polemico comunicato diffuso oggi, Mossa Ag Attaher, responsabile delle comunicazioni dell’Mnla, ha rigettato l’accordo con Ansar al Din – a cui si è giunti dopo negoziati svoltisi a Gao – che sarebbe nato senza una vera consultazione di tutte le anime del movimento e non troverebbe giustificazione nemmeno nella considerazione di un’alleanza strategica. “Penso che l’applicazione della sharia così come l’arabizzazione del nostro popolo – scrive Attaher – costituiscano una grave violazione della nostra cultura, della nostra identità e un recupero strumentale delle conquiste della rivoluzione”.

Le parole di Attaher sono le ultime in ordine di tempo di una serie di distinguo fatti da altri rappresentanti del movimento e dal Coordinamento dei quadri dell’Azawad (Cca nell’acronimo francese). Riunito due giorni fa a Gao, il Cca – che si è costituito in questa occasione attorno a diverse personalità e alti esponenti tuareg – ha inviato una lettera aperta al segretario generale dell’Mnla, Bilal Ag Acherif, respingendo l’accordo con gli islamisti e in particolare “con il jihadismo salafita di Ansar al Din inconciliabile con la linea politica dell’Mnla e contrario all’islam praticato dall’insieme delle popolazioni dell’Azawad”.

Mentre nel nord si dibatte e ci si prepara a possibili futuri conflitti – diversi gruppi stanno reclutando anche minori e ricevono rinforzi dall’esterno – a Bamako ci si interroga sul presidente di transizione Dioncounda Traoré. Inviso ai militari, Traoré era stato aggredito lo scorso 21 maggio nei suoi uffici ed era quindi partito per Parigi dove si troverebbe tuttora. L’incertezza sul suo ritorno sta di fatto tenendo in sospeso la transizione mentre dovrebbe cominciare presto un processo contro una decina di militari (tra cui diversi alti ufficiali) che alla fine di aprile hanno tentato un contro golpe.

[GB]

1/06/2012

www.misna.org

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