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Il pd plaude entusiasta all'eliminazione dell'articolo 18. come fanno sel e fds ad allearsi col pd?

(2 Giugno 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pclavoratori.it

“Mi congratulo pubblicamente con il ministro Fornero per la tenacia e determinazione mostrate nel portare a conclusione una riforma del mercato del lavoro che rappresenta, nelle condizioni date, un esempio di riformismo”. Con queste parole, Anna Finocchiaro, presidente del gruppo parlamentare del PD al Senato, ha motivato in aula il voto favorevole del proprio partito all'abolizione dell'articolo 18. Milioni di lavoratori e lavoratrici che si sono mobilitati per anni e decenni contro Berlusconi e padronato a difesa di un diritto “irrinunciabile” sanno ora chi ringraziare: il Partito Democratico, che oggi consente a Monti ciò che i lavoratori avevano impedito a Berlusconi. E che per di più in uno slancio pietoso di zelo “si congratula” addirittura col governo per la sua “tenacia e determinazione” antioperaia. Peraltro nessuna sorpresa, a parte i toni: un partito padronale si colloca coerentemente con la borghesia italiana, come ha sempre fatto in passato.

Ora vorremmo chiedere a Nichi Vendola : come puoi da un lato rivendicare le ragioni del lavoro e dall'altro continuare a invocare l'alleanza col PD , nel momento stesso in cui il PD colpisce il lavoro e loda i suoi nemici? Quante parti in commedia vuoi continuare a recitare sul teatro della politica italiana?

Così vorremmo chiedere a Ferrero e Diliberto: come potete continuare a bussare alla porta di Vendola per negoziare “insieme”.. un accordo col PD, nel momento stesso in cui il PD si accorda coi padroni contro i lavoratori? Come potete continuare a puntare ad un accordo col PD ( dopo esservi alleati in tutta Italia nelle amministrative), quando il PD plaude all'avversario di classe, vota le sue peggiori misure, e per di più ne rivendica pubblicamente il merito?

Continueremo con maggior forza a chiedere pubblicamente a tutte le sinistre politiche e sindacali un atto di chiarezza indispensabile e indifferibile: la rottura col PD, a tutti i livelli politici e istituzionali. Perchè non si può stare coi piedi in troppe scarpe: tra i metalmeccanici e i partiti dei padroni occorre scegliere. Tanto più quando i partiti dei padroni bastonano i metalmeccanici.

Quanto a noi, non dobbiamo scegliere oggi da che parte stare. La costruzione di un partito rivoluzionario, alternativo al PD perchè fedele ai lavoratori, si conferma giorno dopo giorno come una necessità ineludibile.

Partito Comunista dei Lavoratori

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