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6 giugno> Musica, canti e balli resistenti per il Napoli Stay Human Fest!

(2 Giugno 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.caunapoli.org

6 giugno> Musica, canti e balli resistenti per il Napoli Stay Human Fest!

foto: www.caunapoli.org

>>>Evento facebook

A partire dalle ore 19:00 musica popolare, balli e canti resistenti a piazza Trieste e Trento. Perchè a noi piace la cultura che si schiera!

Tutti gli appuntamenti del Napoli Stay Human Festival:

mercoledì 30 - teatrino “Pulcinella in Palestina”; h 18:00 piazza San Domenico
giovedì 31 – Aperitivo sociale “Canta Palestina”; Aprile Laboratorio politico ( Via Duomo 40 - Acerra)
sabato 2 giugno - proiezioni per la Palestina; a partire dalle ore 22:30 largo Pignatelli Maggiore (fuori palazzo Giusso Univ. Orientale)
mercoledì 6 giugno - Music for Palestine; a partire dalle ore 19:00 musica popolare, balli e canti resistenti, piazza Trieste e Trento

>>>presto notizie sull'evento con Moni Ovadia e Daniele Sepe... Stay tuned!

Quest'anno, per la sua quinta edizione, il Napoli Teatro Festival ha scelto un ospite “speciale”: Israele! Le performance previste saranno il concerto della già nota “pacifinta” Noa il 6 giugno e, successivamente, dal 19 al 24 giugno una serie di spettacoli di compagnie di danza israeliane.
Gli ospiti sono stati scelti con cura: Noa durante l'operazione Piombo fuso a cavallo tra il 2008 e 2009 in cui sono morti 1440 palestinesi con le sue parole legittimò l'offensiva militare; così come nessuna delle compagnie di danza che si esibiranno ha mai scelto di schierarsi e rispondere ai numerosi appelli all'interno di Israele per il boicottaggio dei teatri nelle colonie in Cisgiordania

Ancora una volta si è scelto di dare spazio a chi sostiene la propaganda d'Israele che, strumentalizzando la cultura, si “ripulisce la faccia” e nasconde con la retorica di un'apparente tolleranza e pluralismo la realtà delle sue politiche quotidiane che invece non lasciano spazio a chi realmente prova a contrastarle!

Così, invece di incoraggiare e sostenere gli artisti e intellettuali davvero critici e attivi in Israele nel contrastare le politiche razziste e di apartheid che continuano a rendere impossibile un processo di pace in Medio Oriente, il Napoli Teatro Festival ha scelto di avallare la “normalizzazione” messa in campo da Israele. Purtroppo sappiamo bene qual è il vero volto della “democrazia” in Israele, che mette in carcere i giovani israeliani che rifiutano il servizio militare, chiude i propri confini agli intellettuali considerati “pericolosi” come Noam Chomsky, nega spazi nei contesti accademici a chi cerca di parlare di cosa ha comportato la fondazione di Israele per i palestinesi, la cosidetta Nakba del '48, il moltiplicarsi senza tregua degli insediamenti coloniali, migliaia di profughi senza diritto al ritorno, migliaia di prigionieri detenuti illegalmente, la cancellazione sistematica dei diritti più elementari.
Sta a noi contestare questo genere di iniziative, dando spazio invece alla resistenza quotidiana palestinese.

Napoli per la Palestina

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