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(28 Febbraio 2011) Enzo Apicella
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La scuola è tutta un quiz!

(5 Giugno 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.cobas.it

La scuola è tutta un quiz!

foto: www.cobas.it

Nel mese scorso decine di migliaia di docenti, Ata e studenti hanno scioperato e/o boicottato gli assurdi indovinelli Invalsi per bloccare la distruttiva scuola-quiz. Abbiamo fornito tutte le argomentazioni dei COBAS e degli esperti internazionali che da anni spiegano quanto sia catastrofico valutare le scuole, i docenti e gli studenti mediante quiz, test e competizioni varie, e l’immiserimento della didattica che tali meccanismi hanno provocato in tutti i paesi (USA in primis) che li hanno introdotti. Non ci aspettavano che il ministro Profumo e gli Invalsiani facessero rapida marcia indietro: ma certo il rilancio da azzardo pokeristico che Profumo si appresta a fare mercoledì prossimo in Consiglio dei Ministri lascia sconcertati. L’insieme di provvedimenti annunciati ieri, e chiamati pomposamente dai mass-media addirittura “Riforma Profumo”, assomigliano all’insieme di cianfrusaglie e chincaglieria che i conquistadores europei regalavano agli indigeni delle Americhe mentre li depredavano delle loro ricchezze.

Le perline e gli specchietti per il popolo della scuola pubblica sono così riassunti: 1) elezione in ogni scuola superiore dello “studente dell’anno” - sulla base dei voti alla maturità e della media degli ultimi tre anni - che avrà sconti sulle tasse universitarie, nei musei e sui trasporti; 2) Olimpiadi studentesche di matematica, italiano, astronomia e quant’altro; 3) competizioni tra gli studenti delle Accademie e dei Conservatori, per distribuire il Premio nazionale delle Arti; 4) test “diagnostici” alle matricole che vogliono iscriversi ad un corso di laurea per capire se sono “tagliate” per esso. Il tutto rigorosamente a costo zero: per la chincaglieria non si spenderà un euro che non sia già in bilancio su qualche altra voce (quale?). I conquistadores distribuivano le cianfrusaglie per celare agli indios il furto dei loro beni: ed i beni della scuola pubblica sottratti in questi anni sono centinaia di migliaia di posti di lavoro spariti; materie, scuole, classi cancellate; stipendi di docenti ed Ata bloccati per sei anni almeno, scatti di anzianità derubati, pensioni massacrate; precari espulsi in massa, tempo pieno e assistenza ai disabili devastati. E in mezzo a tale scempio, osano parlare di “merito”? Con le Olimpiadi in una grottesca scuola-quiz che renderà l’insegnamento una infarinatura di generiche nozioni e i docenti addestratori di indovinelli?

Però, meno male, dirà qualcuno, che c’è il PD e il centrosinistra che tuonano contro la presunta “riforma”. Già: ma perché non è abbastanza “meritocratica”! Il mai rimpianto ex-ministro Fioroni, inventore del nuovo Invalsi, si lamenta infatti perché all’Unione Europea “che ci chiede di iniettare merito nella nostra società e un sistema di valutazione serio per migliorare le competenze dei nostri studenti, oggi sotto la media Ocse”, Profumo non risponde con la “vera” meritocrazia.

In realtà, nulla ci si può aspettare da questo governo e da questo Parlamento, sull’istruzione come sul resto: fermare la scuola-quiz e la competizione più scervellata è compito di tutti/e coloro – docenti, Ata, studenti, genitori, cittadini – che vogliono difendere e migliorare la scuola, l’Università, l’istruzione pubblica come Beni comuni primari della nostra società.

4 giugno 2012

Piero Bernocchi
Portavoce nazionale COBAS

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