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E ora, avanti!!!

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(15 Gennaio 2011) Enzo Apicella
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FATTACCIO A MARANELLO

(8 Giugno 2012)

Mentre i nostri territori sono alle prese con le drammatiche conseguenze del sisma, nelle ore immediatamente successive alla scossa di martedì 29 maggio alla Ferrari veniva firmato un contratto integrativo aziendale tra l'Azienda e le organizzazioni sindacali “complici” (Fim, Uilm, Fismic).

Sul piano del merito, l'accordo è pessimo: scarsissimi i risultati salariali e forte adesione al “modello Marchionne” anche in sede di contrattazione aziendale, con perdite rilevanti legate alla presenza (secondo la filosofia che chi sciopera, chi si ammala, chi ha problemi familiari è un assenteista e va punito).

Inaccettabile anche il metodo: l'ennesimo accordo separato che tiene fuori la Fiom - Cgil, il sindacato più rappresentativo tra gli operai, preceduto da improvvisate micro assemblee nei reparti (in cui ai lavoratori non veniva dato niente di scritto per valutare i contenuti) e una consultazione totalmente opaca, in cui nessuno, come al solito, può controllare l'esito. Con questo sistema di relazioni sindacali, è come se l'Azienda firmasse accordi con se stessa, essendo il ruolo e la credibilità dei firmatari sindacali totalmente fagocitata dalla volontà Fiat.

MA LA COSA CHE PIU' INDIGNA, E' LA TEMPISTICA DI QUESTA VERTENZA.

DOPO ANNI DI TRATTATIVE A VUOTO, SI E' DATA UN'ACCELERAZIONE IMPROVVISA PROPRIO NELLE ORE SUCCESSIVE ALLA SECONDA SCOSSA, QUANDO LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DI MARANELLO (ALCUNI RESIDENTI NEI PAESI DELLA BASSA) DOVEVANO AFFRONTARE ALTRI PROBLEMI. SE L'ACCORDO ERA TANTO BUONO, CHE FRETTA C'ERA DI CHIUDERLO E IMPACCHETTARLO COSI' IN FRETTA, IN UN CLIMA IN CUI NON ERA POSSIBILE UNA VALUTAZIONE SERENA?

Insomma: il furto di diritti e di salario andranno a nostro avviso annoverati tra le conseguenze “di classe” del terremoto, ovvero una serie di attacchi ai lavoratori portati avanti dal padronato proprio nel momento della tragedia e dello stato di bisogno in cui versano tante famiglie.

Un po' quello che sta succedendo in Parlamento, dove l'abrogazione di fatto dell'Art.18 (contenuta nel ddl Fornero) sta passando “alla chetichella” con voto di fiducia, senza alcun dibattito dentro e fuori il Parlamento, mentre il paese si stringe solidale intorno alle nostre terre così duramente colpite.


7 giugno 2012

CIRCOLO PRC “GRAMSCI” MODENA CITTA’

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