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(9 Giugno 2012)
Ieri si è tenuto il processo di 2° GRADO presso la Corte d'ppello di Venezia contro i padroni della Tricom responsabili della morte di decine di operai e questa volta i PADRONI SONO STATI CONDANNATI.
Nel processo di 1° grado a Bassano del Grappa i padroni erano stato assolti perchè il giudice aveva sentenziato che il fatto non sussiste suscitando la reazione indignata dei famigliari delle vittime e dei Comitati che avevano gridato slogan e tirato qualche uova. Per queasto al danno si è aggiunta la beffa. Otto attivisti ( 6 del Comitati di Bassano del Grappa e 2 del Comitato di Sesto San Giovanni sono stati denunciati per minacce).
Ora la condanna in appello ha dimostrato che lo slogan gridato ASSASSINI era giustificato come ha ribadito la condanna in Appello.
Questo ci rende ancora più determinati a chiedere l'assoluzione dei nostri compagni imputati a Trento per questi fatti.
Il 27 giugno organizziamo un presidio al Tribunale Penale di Trento (giorno della sentenza) e successivamente un corteo per le vie della città.
Michele Michelino
Oggi, 7 giugno, finalmente, la lotta ha dato i suoi frutti: Battistella, Zampierin e Sgarbossa, dirigenti della Tricom di Tezze sul Brenta, sono stati condannati dalla Corte d’Appello di Venezia a 1 anno e 4 mesi per omicidio colposo per la morte degli operai che lavoravano nella loro azienda.
Noi siamo convinti che anni e anni di lotte, le mobilitazioni, i presidi da parte del nostro comitato e la partecipazione di alcuni famigliari delle vittime a tutte le udienze, insieme alla solidarietà espressa da cittadini ed altri comitati su questa vicenda abbiano fatto la differenza, costringendo il tribunale di Venezia ad emettere una condanna, nonostante le complicità, le omissioni e i silenzi di istituzioni, sindacati e partiti, i rinvii, le richieste di archiviazione e l’assoluzione in primo grado.
Uno smacco per il tribunale di Bassano, che li aveva assolti con formula piena, attribuendo le morti al fumo di sigaretta.
Rendere pubblico l’inferno in cui lavoravano quegli operai e le responsabilità dei dirigenti della Tricom, che nella ricerca del massimo profitto non hanno esitato a mandare a morte decine di lavoratori calpestando la salute e la vita degli operai e della popolazione è stato, fin dall’inizio, il nostro principale obiettivo.
Certo, per questi assassini la condanna è irrisoria e dimostra che, in questa società, i padroni non pagano quasi mai e gli operai sono carne da macello da sacrificare ai loro profitti. Le morti degli operai nell’Emilia colpita dal terremoto ne sono un’ulteriore conferma.
Ora si tratta di rilanciare la lotta per
– riaprire ed approfondire le indagini, visto che, dalla chiusura dell’inchiesta ad oggi, altri operai della Tricom risultano deceduti per patologie connesse al processo produttivo;
– istituire la sorveglianza sanitaria per tutti i lavoratori della Tricom;
– garantire maggiore sicurezza per la popolazione e l’ambiente, pesantemente avvelenati dalle sostanze inquinanti utilizzate nel processo di produzione della Tricom;
– lavorare in sicurezza, a rischio zero.
Continuiamo nella lotta, senza delegare a nessuno la difesa dei nostri interessi.
Invitiamo tutti a partecipare alla MANIFESTAZIONE DEL 27 GIUGNO A TRENTO, in occasione del processo che vede 8 nostri compagni sul banco degli imputati per aver protestato contro la vergognosa assoluzione emessa dal tribunale di Bassano nel processo di primo grado.
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Tezze sul Brenta e Bassano del Grappa
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Sesto San Giovanni
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