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(17 Giugno 2012) Enzo Apicella

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Le soluzioni che non contemplano il potere popolare sono a vantaggio del capitale

Intervista del quotidiano turco Evrensel a: Vagenas Elisseos - Membro del CC e Responsabile della Sezione Esteri del CC del KKE

(15 Giugno 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in it.kke.gr

1. I risultati delle elezioni dimostrano che il sistema bipartitico è finito. Quali sono le conseguenze e quale equilibrio politico ci restituisce oggi?

Risposta: I risultati dimostrano il loro tentativo di ristrutturare il sistema bipartitico. Hanno posto davanti ai lavoratori i vecchi dilemmi ricattatori in una nuova veste. La classe borghese, al fine di mantenere il suo potere cerca di sbarazzarsi o assegnare ruoli secondari ai partiti e ai personaggi politici più logori. Stanno preparando una ristrutturazione della scena politica, conseguente al danno politico subito dai partiti borghesi, il socialdemocratico PASOK e il conservatore ND [Nuova Democrazia]. E' in atto il tentativo di formare un polo di centro-destra attorno a ND e un polo di centro-sinistra attorno al socialdemocratico SYRIZA. Lo sforzo di contenere la forza elettorale del KKE è parte di questo piano.

2. Quali argomentazioni e quali proposte ha fatto il KKE alle elezioni? Qual è stata la sua linea generale, e cosa dice oggi?

Risposta: Il KKE, nelle elezioni del 6 maggio, ha presentato la sua proposta politica complessiva che mette in evidenza la necessità del potere e dell'economia della classe lavoratrice e popolare, con il disimpegno dall'Unione europea e la cancellazione unilaterale del debito, con la socializzazione dei mezzi concentrati di produzione, l'istituzione delle cooperative dei produttori, la pianificazione a livello nazionale per il pieno utilizzo del potenziale produttivo del paese, sotto il controllo della classe operaia e popolare, operando dal basso verso l'alto.

3. I partiti di potere hanno perduto molti voti. L'indignazione si è espressa verso quei partiti che non hanno preso una posizione frontale contro la Troika, il FMI e l'Unione europea, mentre il KKE ogni giorno è nel mezzo della lotta, a fianco dei lavoratori, dei disoccupati, dei lavoratori autonomi, dei contadini, ecc. Perché il KKE non ha ottenuto un risultato corrispondente?

Risposta: Il KKE ha registrato una modesta crescita in queste elezioni. Ha ottenuto 536.072 voti, l'8,5% dei consensi, vale a dire 18.823 voti in più, con la crescita di un punto percentuale. Il KKE ha eletto 26 deputati (su 300 in Parlamento), 5 in più rispetto alla precedente legislatura. Nei quartieri operai il KKE ha ottenuto quasi il doppio della sua percentuale media. In una delle 56 circoscrizioni elettorali (Ikaria-Samos), il KKE è arrivato primo con il 24,7% dei consensi. Va notato che l'8,5% è la percentuale più alta nelle elezioni parlamentari degli ultimi 27 anni, dal 1985.

Il KKE non si fa illusioni parlamentari, nel senso che non si aspetta di aumentare gradualmente il proprio voto fino a quando un giorno avrà una maggioranza in parlamento per formare un governo "comunista". Stiamo lottando per il socialismo-comunismo e se questo potesse avvenire attraverso le elezioni borghesi, la classe borghese abolirebbe le elezioni.

Da questo punto di vista non è corretto confrontare i risultati elettorali del KKE con quelli di una formazione socialdemocratica, come ad esempio SYRIZA.

Dobbiamo ricordare che due anni e mezzo fa, il PASOK, l'altro partito socialdemocratico, aveva ottenuto il 44% dei consensi, mentre questa volta si è attestato appena al 13%. Questo declino, che ha avuto luogo in condizioni di fluidità politica, ha potenziato SYRIZA, ossia il partito in più stretto rapporto ideologico.

4. Il KKE sostiene che senza il potere popolare e la socializzazione dei mezzi di produzione, non può esistere un governo che sia a favore dei lavoratori. Oggi, quando ancora non esistono le condizioni per questo, vale a dire per il potere popolare, che cosa propone il KKE? Quali istanze promuove nella situazione odierna?

Risposta: Finché il nostro paese resta legato alle unioni imperialiste, la NATO e l'UE, e il potere appartiene ai capitalisti, non può esistere un governo filo-popolare. La posizione del KKE è per l'organizzazione della lotta dei lavoratori, dei contadini poveri, dei ceti popolari medio-bassi, contro le misure antipopolari che verranno adottate dal governo (sia di centro-destra che di centro-sinistra). Noi crediamo che attraverso queste lotte, delle forze potranno liberarsi dall'ideologia borghese e sarà formata un'alleanza sociale che porrà la questione del potere.

5. Qual è il programma minimo del KKE, quali le risposte alle rivendicazioni e alle lotte dei lavoratori?

Il KKE insiste ed è fermamente orientato alla necessità e all'attualità del socialismo. Il Partito ritiene che esistano le pre-condizioni materiali per la creazione di una società socialista-comunista. Inoltre, dopo aver studiato l'esperienza storica del movimento comunista internazionale e greco, il KKE è arrivato alla conclusione che la prospettiva di una "fase intermedia" tra capitalismo e socialismo sia sbagliata. A nostro parere, questa valutazione non è stata confermata da nessuna parte!

Esiste o il potere borghese o il potere operaio-popolare, non vi può essere una qualsiasi forma di potere che abbia un carattere intermedio. Su questa base, il KKE non combatte oggi per raggiungere uno stadio intermedio e pertanto non ha un programma di minima. Naturalmente questo non vuol dire che il Partito, oltre alla strategia, non abbia una tattica. La tattica del KKE promuovere la necessità di mobilitare i lavoratori attorno ad obiettivi di lotta, sia per la difesa dei diritti democratici dei lavoratori, nonché per la soddisfazione dei bisogni contemporanei del popolo. Abbiamo elaborato precise posizioni e obiettivi di lotta per tutti i problemi del popolo, tuttavia, dichiariamo apertamente che sotto le condizioni del capitalismo qualsiasi conquista che i lavoratori possano ottenere, sarà temporanea senza il conseguimento del potere operaio-popolare.

6. Come verrà organizzato il malcontento popolare e l'indignazione dal partito?

Risposta: I comunisti sono all'avanguardia della lotta in ogni questione che riguardi il popolo. Noi cerchiamo di mobilitare i lavoratori e gli strati popolari poveri sulla via della lotta attraverso il Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME), che è il polo orientato alla classe nei sindacati, nonché attraverso altre forme di organizzazione, come i Comitati popolari nei quartieri.

7. Quali dilemmi vengono posti davanti al popolo e cosa dice il partito in proposito?

Risposta: La classe borghese e i suoi partiti hanno posto falsi dilemmi durante la campagna elettorale per intrappolare le forze popolari e impedire loro di avvicinarsi al KKE. Senza entrare nel dettaglio per mancanza di spazio, possiamo brevemente illustrare uno di questi dilemmi: "euro o dracma?" Giudichiamo questa contrapposizione come un falso dilemma. Per cominciare, se la Grecia resta nella zona euro o meno, dipende dallo sviluppo della crisi capitalistica del paese e in Europa. Inoltre, la questione della moneta da sola, senza il rovesciamento del potere della classe borghese, senza la socializzazione dei mezzi principali di produzione, senza la pianificazione centralizzata dell'economia e il controllo dei lavoratori, non può garantire una vita migliore ai lavoratori.

8. Qual è la linea politica del partito per quanto riguarda le alleanze?

Risposta: Il KKE ha una politica delle alleanza che poggia su basi sociali. Crede in un'alleanza della classe operaia con gli strati popolari nelle città e nelle campagne che entrerà in conflitto con i monopoli e con l'imperialismo. Questa alleanza è in via di formazione, attraverso i rispettivi schieramenti popolari, con la prospettiva di rimettere in discussione il potere dei monopoli.

9. Perché il KKE ha respinto l'invito di SYRIZA a formare un governo di sinistra? Qual è il carattere di classe del Synaspismos e quali classi rappresenta?

Risposta: Noi crediamo che un "governo di sinistra" sia incapace di risolvere i problemi popolari e, al contrario, li peggiora. Naturalmente questo non può essere compreso da tutti i lavoratori e dagli altri ceti, come i piccoli imprenditori che vengono distrutti dalla crisi. SYRIZA è stata individuata da una parte della borghesia, come la forza principale di un governo capace di fare il "lavoro sporco" della crisi capitalista, che gestirà un possibile fallimento.

10. Cosa prevedete per il dopo elezioni del 17 giugno?

Risposta: Qualunque governo nelle condizioni di crisi del capitalismo, nel quadro del sistema capitalista, con il paese intrappolato nella UE e nella NATO, adotterà misure antipopolari.

Il KKE è un partito adeguato, come dimostrano i suoi 93 anni di storia. Tuttavia è importante contrastare i piani per il suo indebolimento alle elezioni di giugno, in modo che possa svolgere un ruolo di primo piano nel contrattacco operaio e popolare, con la maggiore forza possibile.

12/06/2012

Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Partito Comunista di Grecia (KKE)

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