">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

L'ombra nera

L'ombra nera

(20 Agosto 2012) Enzo Apicella
E' morto ieri il disoccupato Angelo di Carlo, che si era dato fuoco per protesta 8 giorni fa davanti a Montecitorio

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

MEDIOBANCA CHIUDE LO STABILIMENTO CARTIERA BURGO DI AVEZZANO (AQ)

Quando la finanza non programma e gioca sulla pelle delle persone

(6 Luglio 2012)

Il 12 ottobre 2012 dovrebbe essere il giorno dello spegnimento delle macchine alla cartiera Buirgo di Avezzano. Una storia lunga 60 anni interrotta da mancanza di programmazione, pochi investimenti, un incidente mortale sul lavoro e la crisi.

La proprietà, strumentale, della Burgo ha comunicato oggi ai sindacati che il 12 ottorbe si chiuderà lo stabilimento di Avezzano, provincia di L'Aquila. 450 operai, più altri 300 fra stagionali e indotto, dal prossimo autunno, se non si troveranno soluzioni diverse, saranno senza lavoro e senza futuro nel bel mezzo della peggiore crisi economica e di sistema che il mondo ricordi.

La fine ha avuto inizio nel novembre scorso quando, a causa di un incidente mortale sul lavoro, nello stabilimento abruzzese, la magistratura ha bloccato una linea di produzione per accertare le cause dell'accaduto. A questo si è agganciato una calo del mercato della carta notevole che ha iniziato a provocare il ricorso alla cassa integrazione di continuo. Quindi la Burgo ha comunicato che, a causa del calo di mercato, la linea 1, l''unica attiva, sarebbe rimasta ferma per oltre un mese.

Poco dopo è serpeggiata la notizia della possibile chiusura dello stabilimento di Avezzano. Il 5 giugno, quindi, c'è stato il Cda di Mediobanca, che realmente è proprietaria della Burgo, che ha deciso la chiusura della fabbrica avezzanese comunicata ai sindacati oggi.

Domani, sabato 7 giugno, ci sarà l'assemblea dei lavoratori con i segretari nazionali e provinciali della categoria. Lunedì, con l'avvio del tavolo per il rinnovo del contratto nazionale di categoria, i sindacati tenteranno di aprire una tratattiva per salvare il possibile. Ma si parte da una dato poco incoraggaiante: la finanza non vuole spendere dove c'è da rischiare. Se poi ciò significa passare sulla vita di 750 famglie, beh, le regole del mercato non possono impietosirsi davanti a tanto poco.

Pierluigi Palladini

10263