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Gli USA lasciano Falluja

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(16 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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(22 Luglio 2004)

I media italiani, richiamati all’ordine da Berlusconi, non hanno solo abolito l’aggettivo Resistenza nei loro servizi dall’Iraq per parlare ossessivamente solo di terrorismo. Pur di tenere fede a questa menzogna hanno semplicemente smesso di riportare i fatti. L’evento principale accaduto nel mese di luglio è stato tuttavia segnalato da tutti i giornali europei.

Qual’e’ questo evento? Ce lo dice, tra gli altri, il quotidiano The Sunday Telegraph: Samarra è rimasta, per ben 15 giorni, sotto il controllo degli insorti in uniforme del ("Saddam loyalists turn Iraqi city into no-go area", 11 luglio 2004). L’attacco dello scorso 8 luglio contro l’accampamento delle truppe statunitensi della Task Force Danger (Prima Divisione di Fanteria) nei dintorni di Samarra, è stato portato a termine con una operazione “meticolosamente pianificata” da effettivi della resistenza irachena, che in uniforme e diretti da un generale anch’egli con l’uniforme del precedente esercito iracheno, hanno attaccato con i mortai per 90 minuti la base delle forze di occupazione in questa città, situata a 100 chilometri a nord della capitale. Il bilancio definitivo dell’attacco –qualificato da ufficiali statunitensi, citati dal giornale britannico come una "[...] sofisticata operazione militare, molto più che il solito “mordi e fuggi” [degli insorti]"- vede la morte di cinque soldati degli USA e di sei guardie nazionali irachene. In quattro serie di bombardamenti, gli insorti hanno sparato 38 proiettili di mortaio contro la base, dopo aver fatto esplodere un’auto-bomba che ha distrutto la caserma della “Guardia Nazionale” (così è chiamato il nuovo esercito iracheno, ex Corpi di Difesa Civile) a Samarra, i cui effettivi hanno abbandonato l’equipaggiamento e si sono tolti l’uniforme.

Le forze di occupazione hanno dovuto ricorrere ai cacciabombardieri e agli elicotteri da combattimento Apache per far abbandonare agli insorti le loro posizioni nella città, che è stata sotto il controllo della resistenza per 15 giorni, secondo il The Sunday Telegraph, i cui corrispondenti riferiscono nella loro cronaca di posti di blocco di effettivi della resistenza in uniforme e sotto il comando di ufficiali del dissolto esercito iracheno. Le unità della resistenza hanno dimostrato un grande coordinamento, mentre i loro comandanti comunicavano tra loro e impartivano gli ordini via radio.

E quindi si spiega perche’ il capo degli Stati maggiori congiunti delle forze armate americane, generale Richard Myers, abbia affermato, contraddicendo palesemente le dichiarazioni ufficiali e la risoluzione ONU: “POTREMMO TENERE 145.000 UOMINI ANCORA PER 5 ANNI. Possiamo farlo e ci stiamo attrezzando per farlo. E adesso nessuno rida per favore. Myers ha continuato: “Ci vorranno sei mesi, un anno, un anno e mezzo, due anni, tre anni, probabilmente quattro o cinque anni prima che (l'esercito iracheno) abbia le capacità che riteniamo necessarie per affrontare la difficile situazione della sicurezza". Nel frattempo il giornalista americano Seymour Hersh, lo stesso che aveva rivelato a maggio le torture sul "New Yorker magazine", ha rivelato durante un meeting a San Francisco dell'American Civil Liberties Union, di aver visionato un film segreto che mostra giovani prigionieri iracheni sodomizzati dai soldati americani nella prigione di Abu Ghraib. E ha aggiunto: "E' ancora peggio. Sto facendo un rapporto su tutto ciò. I ragazzi venivano sodomizzati mentre le telecamere giravano, e la parte più orribile è la colonna sonora con le grida dei ragazzi. E questo è il vostro governo in guerra." Appunto: viva la piu’ democratica delle democrazie!

Notizia aggiornate in tempo reale sulla resisetnza irachena al sito: http://www.iraqlibero.at

Notiziario del Campo Antimperialista - 20 luglio 2004

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