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Il diploma

Il diploma

(3 Ottobre 2012) Enzo Apicella
Diaz: la Cassazione deposita le motivazioni della sentenza che condanna 25 poliziotti tra cui Franco Gratteri, capo della Direzione centrale anticrimine.

Tutte le vignette di Enzo Apicella

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    10x100: Presidio/assemblea pubblica "liber@ tutt@!"

    (10 Luglio 2012)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.caunapoli.org

    10x100: Presidio/assemblea pubblica "liber@ tutt@!"

    foto: www.caunapoli.org

    GIOVEDI 12 LUGLIO - 0re 18.00 - Galleria Umberto (presso Prefettura)
    PRESIDIO/ASSEMBLEA PUBBLICA: "LIBERI TUTTI!"


    Dieci persone, dieci tra le centinaia di migliaia di donne e di uomini che in quel luglio 2001 sono accorse a Genova per contestare l'autoritarismo e la violenza del cosiddetto ordine globale simboleggiato dal G8.
    Dieci tra le centinaia di migliaia di donne e uomini che in quelle giornate si sono difese dalla totale violazione di ogni presunta garanzia "democratica", dai massacri in piazza, dalle cariche militari, dai colpi di pistola che hanno ucciso il nostro fratello Carlo Giuliani, dai pestaggi vigliacchi e umilianti della Caserma Bolzaneto, dalla violenza cilena della scuola Diaz. "La più grande sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dalla fine della seconda guerra mondiale" secondo Amnesty International e in mezzo i depistaggi, il turbinio di false notizie, le molotov "pre-fabbricate" per fare irruzione alla Diaz, l'inesistente sasso che "avrebbe deviato" il proiettile con cui è stato assassinato Carlo...

    I responsabili nelle forze dell'ordine (e nel governo) di quella mattanza feroce hanno fatto "carriera" e anche dopo la sentenza sulla Diaz godono di una sostanziale impunità (tranne che per le conseguenze amministrative cui sicuramente troveranno un "paracadute"...).
    Invece il 13 luglio 2012 la corte di Cassazione potrebbe rendere definitive le condanne per questi dieci compagni e compagne a complessivi cento anni di carcere!
    Condanne pazzesche grazie all'utilizzo di un detrito del codice penale fascista, il reato di "devastazione e saccheggio" che trasforma un atto contro le cose, come un sasso in una vetrina, in un'accusa che può comportare più di dieci anni di carcere!
    E per sostenere quest'accusa la procura di Genova ha costruito nuovi teoremi giudiziari, come quello della "compartecipazione psichica" dei manifestanti in piazza per definire il carattere "associativo" che permette di passare da un semplice reato di danneggiamento alla "devastazione". In questo senso il processo genovese è un processo-pilota per un dispositivo giudiziario usato come minaccia e rappresaglia in quasi tutti i successivi momenti di conflitto sociale in questo paese. E a ruota aspettano i processi sulla Valsusa, sul 15 ottobre 2011 ecc...
    Anche a Napoli, che già in quella stagione vide nelle cariche feroci in piazza e nelle torture della caserma Bolzaneto per il NoGlobal Forum un anticipazione di quel che sarebbe successo a Genova, abbiamo sperimentato un'accelerazione dei meccanismi repressivi. Dentro la crisi, le istituzioni delegano a polizia e magistratura di surrogare le risposte sociali con carcere e manganello: si spiegano così decine di arresti all'anno a partire dai movimenti di lotta di disoccupati e precari per andare agli studenti, agli antirazzisti e antifascisti... Per non parlare della lunga sequenza di misure cautelari, pesanti multe amministrative, divieti, avvisi orali ecc

    La sorte di questi dieci compagne e compagni ci riguarda, a partire dai tanti che c'eravamo in quelle giornate di Genova, a condividere le stesse piazze, le stesse idee, le stesse cariche, gli stessi gas cs. Ma riguarda quanti non vogliono arrendersi alla miseria del presente e ai ricatti della crisi e non possono accettare che il fascismo del potere nelle giornate di Genova sia occultato con dieci capri espiatori tra i manifestanti!

    GIOVEDI 12 LUGLIO ALLE ORE 18.00, PROPONIAMO UN PRESIDIO-ASSEMBLEA PUBBLICA - Nella Galleria Umberto Primo di Napoli, nei pressi della Prefettura

    Il giorno prima della sentenza, come in altre città italiane, continuiamo a denunciare con forza l'ingiustizia e l'arroganza di questa situazione, a costruire forme di solidarietà possibile per gli imputati

    GENOVA NON E' FINITA: DIECI, NESSUN@, TRECENTOMILA... LIBER@ TUTT@!

    Compagne e compagni di napoli
    10x100.it

    Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli

    Fonte

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