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(12 Luglio 2012)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pclavoratori.it
L'ex poliziotto poi magistrato Antonio Di Pietro non ha perso il riflesso condizionato della cultura questurina. Non contento ( e “non pentito”) di essersi opposto a suo tempo persino ad una commissione parlamentare d'inchiesta sui crimini della polizia a Genova, Di Pietro giunge oggi a denunciare ..“i crimini dei manifestanti” e a chiedere loro “le scuse”. E questo dopo l'accertata conferma giudiziaria delle brutalità poliziesche e delle responsabilità dei comandi. Cari Vendola e Ferrero, come potete rivendicare il movimento di Genova e al tempo stesso allearvi con chi lo considera “criminale”? Come fate addirittura a considerare Di Pietro una costola della “sinistra” radicale con cui realizzare un blocco privilegiato? O coi movimenti o coi questurini, non si possono tenere i piedi in troppo scarpe.
Partito Comunista dei Lavoratori
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