">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Bentornati!

Bentornati

(21 Giugno 2012) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale e lavoro)

Ratificato il “Fiscal compact”. Quale via di uscita?

(21 Luglio 2012)

Il 19 luglio la Camera ha dato il via libera definitivo al Trattato sulla stabilità dell’eurozona («Fiscal
compact»). Lo ha fatto con il voto favorevole dei partiti che sostengono il governo Monti, di gran carriera e nel silenzio mediatico.

L’Italia è dunque il decimo paese a ratificare e dare esecuzione alla c.d. “regola d’oro”, dettata
dall’oligarchia finanziaria. Una regola che impone il pareggio di bilancio (già introdotto nella
Costituzione), meccanismi automatici per il rientro dal deficit e dal debito e determina un ulteriore
limitazione di sovranità per i paesi che l’accettano. Se altri due paesi UE la ratificheranno, il trattato
entrerà in vigore dal 1.1.2013.

Con l’introduzione del dogma neoliberista del «Fiscal compact» viene resa permanente la politica di
austerità, si cancella qualsiasi ruolo pubblico nelle politiche economiche, viene resa obbligatoria la
riduzione del debito che eccede il 60% del PIL al ritmo di un ventesimo l’anno.

Il debito pubblico italiano raggiungerà entro fine anno i 2.000 miliardi di Euro. Dunque dal 2013, oltre alle consuete manovre finanziarie, i governi imporranno un saccheggio sociale di 50 miliardi l’anno, per 20 anni. E’ una dichiarazione di guerra al movimento operaio, popolare e sindacale, volta a far pagare alle masse la crisi e i debiti del capitalismo, a liquidare tutte le conquiste sociali. Grazie al «Fiscal compact» i lavoratori faranno la fame, mentre i principali detentori dei titoli di Stato (le istituzioni finanziarie) continueranno ad incassare enormi interessi.

Con il vincolo del «Fiscal compact» voluto dall’UE dei monopoli finanziari - che più converge
sull’unione bancaria, fiscale e politica, più mostra il suo carattere reazionario - sarà devastato il futuro delle prossime generazioni. Il patrimonio pubblico verrà sacrificato sull’altare di questa politica antipopolare che aggraverà la recessione, approfondirà il declino economico e la regressione sociale.

Gli operai, i lavoratori sfruttati, i disoccupati, i giovani non dimenticheranno le forze politiche che
hanno votato a favore del «Fiscal compact». La loro decisione rende peraltro insignificante la presunta differenza tra il centro-sinistra e il centro-destra: qualsiasi governo borghese scaturirà dalle prossime elezioni adotterà la stessa politica di lacrime e sangue per la maggioranza della società.

La sola vera alternativa di potere sta in un governo degli operai e degli altri lavoratori sfruttati, che sia lo sbocco di un processo di lotta diretto dal proletariato, in alleanza con le vaste masse lavoratrici e popolari. Un governo rivoluzionario che decida di uscire dall’Unione Europea, dall’euro e dalla NATO, denunci i trattati imperialisti, tra cui il «Fiscal compact», ripudi il debito posseduto dai capitalisti italiani e stranieri, socializzi i mezzi di produzione e di scambio.

Non c’è altra via di uscita per salvarci. E’ dunque più che mai necessario intensificare la resistenza e la mobilitazione di massa contro il «Fiscal compact» e il trattato europeo detto «Merkel-Sarkozy»,
sviluppare la solidarietà tra i popoli sottoposti allo stesso attacco.

Occorre costruire l’unità politica della classe operaia e l’unione di tutti gli strati vittime delle politiche dell’oligarchia, per sconfiggere la politica d’austerità con cui vogliono farci pagare la crisi del sistema capitalista.

E’ indispensabile un’alternativa globale, che rompa con le politiche dell’oligarchia finanziaria e
abbatta il giogo del capitale per aprire la strada alla trasformazione rivoluzionaria della società. Questa alternativa si chiama socialismo e per affermarla c’è bisogno del Partito comunista.

20 luglio 2012

Piattaforma Comunista

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «NO al diktat della borghesia imperialista europea»

Ultime notizie dell'autore «Piattaforma Comunista»

7427