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Stefano Gugliotta

Stefano Gugliotta

(11 Maggio 2010) Enzo Apicella
Dopo che le tv hanno trasmesso il video di Stefano Gugliotta che viene pestato immotivatamente dalla polizia e poi arrestato per "resistenza a pubblico ufficiale", il capo della polizia Manganelli "dispone una ispezione".

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Perquisizioni e arresti a Trento

(29 Luglio 2004)

Martedì 20 luglio, la magistratura trentina ordinava perquisizioni e arresti in carcere per sette compagni anarchici.
Sei arresti venivano eseguiti, il settimo risulta latitante.

L’imputazione parla di lesioni personali pluriaggravate, fatti avvenuti circa 2 anni fa, che si riferiscono ad un’azione antifascista contro un gruppo di naziskin. Questi ultimi avevano cercato di aggredire un gruppo di anarchici dopo un’iniziativa organizzata all’Università di Trento.

Nel portare la nostra solidarietà agli arrestati e ai loro compagni vorremmo soffermarci su alcuni particolari per noi interessanti e chiarificatori del ruolo che determinata magistratura ha nei confronti di quei militanti che, lungi dall’aver abbandonato l’antifascismo, si trovano repressi e inquisiti come accadeva negli anni venti.

L’antifascismo non è un reato e non è passato di moda. Lo sappiamo perfettamente noi che nella nostra città, Schio, abbiamo visto sfilare un migliaio di quei pezzi di merda protetti e usati, per il terzo anno consecutivo, nel mese di luglio.

I magistrati trentini dovrebbero farci capire come è possibile l’arresto dopo due anni dai fatti, con il pericolo di inquinamento delle "prove" uguale a zero.
Sicuramente la cosa non ci meraviglia perché gli antifascisti hanno sempre e in molti, varcato la soglia della galera, anche subito dopo la cosiddetta liberazione, con molti comandanti partigiani finiti dietro le sbarre e i gerarchi fascisti rimessi in libertà, giusto per ribadire la vera matrice del fascismo: la borghesia.

I compagni in galera sono in isolamento, non hanno risposto al giudice e hanno iniziato una forma di lotta che non li vede uscire durante l’ora d’aria o a farsi la doccia, praticamente si sono "autoconsegnati" in cella.
Siamo indignati per come la magistratura trentina usa il codice penale nei confronti degli antifascisti ed esprimiamo la nostra più militante solidarietà ai compagni in galera e alla loro forma di lotta.

L’antifascismo non si può processare!
Fascisti e loro protettori devono tornare nelle fogne!
Libertà subito per i compagni arrestati!


26/07/04

Ps: mentre spediamo questo comunicato, giunge la notizia della "maxi operazione" a Roma e a Viterbo contro centri sociali, singoli compagni con perquisizioni ed arresti.

COMITATO ANTIMPERIALISTA-ANTIFASCISTA MALGA ZONTA (Schio Vi)

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