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La delegazione del KKE al Parlamento europeo denuncia in una lettera la pericolosa escalation dell'intervento imperialista in Siria

(26 Luglio 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in it.kke.gr

Atene, 24 luglio 2012

La delegazione del KKE al Parlamento europeo, con una lettera a Catherine Ashton, Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, condanna l'escalation pericolosa dell'intervento imperialista della UE, degli USA e della NATO in Siria, che crea le condizioni per un conflitto generale in tutta la regione. E sottolinea anche che gli sviluppi in Siria sono esclusivamente una questione in mano al popolo siriano e richiede di fermare immediatamente gli interventi dell'UE, degli Stati Uniti e della NATO contro la Siria e l'Iran, e di revocare immediatamente le sanzioni dell'Unione europea nei confronti di questi paesi e dei loro popoli e che la Grecia non partecipi alle nuove guerre imperialiste.

Nella loro lettera, i membri KKE del Parlamento europeo, Giorgos Toussas e Babis Angourakis, rimarcano quanto segue:

"La Delegazione del Partito Comunista di Grecia (KKE) nel Parlamento europeo condanna la pericolosa escalation dell'intervento imperialista della UE, degli USA e della NATO in Siria e nella regione. Il recente attacco criminale a Damasco che ha causato la morte del Ministro della Difesa, Dawoud Rajiha, e altri funzionari del governo siriano, è il risultato della flagrante ingerenza imperialista che sostiene l'opposizione armata e altri meccanismi che non hanno alcuna relazione con i reali interessi del popolo siriano. La competizione crudele tra le forze imperialiste, al fine di garantire la loro influenza e i loro vantaggi geostrategici nella più vasta regione del Medio Oriente e nel Golfo Persico, accresce la tensione e crea le condizioni per un conflitto generale.

Inoltre, la pressione e le minacce contro l'Iran entrano in una nuova fase, con il pretesto del suo programma nucleare. L'atmosfera di guerra che viene alimentata in tutta la regione dell'Eurasia da molti anni è ovviamente legata alle sue risorse energetiche e alla sua posizione geostrategica e non alle preoccupazioni "umanitarie" delle forze imperialiste centrali e regionali. Questa situazione già esplosiva è aggravata dalle minacce crescenti di un attacco unilaterale contro l'Iran da parte di Israele, che mira anche a consolidare il proprio ruolo di potenza indiscutibile contro i popoli della regione.

La politica della UE, della NATO e degli Stati Uniti, le contraddizioni esplosive con le forze che rivendicano un ruolo importante nella zona, come la Russia e la Cina, il coinvolgimento di regimi antipopolari della regione che aspirano ad accrescere il loro ruolo, come l'Arabia Saudita, il Qatar, la Turchia, avvicinano la prospettiva di un conflitto generale e di un intervento militare aperto - come nel caso in Libia - in Siria e Iran. La Grecia è anche direttamente coinvolta in questi piani pericolosi, soprattutto a causa della base militare USA-NATO a Souda, che è di importanza strategica, e per la volontà del governo greco di partecipare ai piani criminali contro i popoli della regione.

La delegazione KKE al Parlamento europeo sottolinea la necessità immediata di resistenza da parte del popolo della regione contro gli interventi, al fine di contrastare la guerra imperialista.

Gli sviluppi in Siria sono esclusivamente una questione del popolo siriano, il solo responsabile a decidere del proprio futuro e del proprio paese.

Chiediamo:

- Di interrompere gli interventi della UE, degli USA e della NATO contro la Siria e l'Iran.

- Di abrogare immediatamente le sanzioni dell'UE contro la Siria e l'Iran che colpiscono i popoli e che hanno conseguenze negative anche sulle persone degli stati membri dell'UE.

- Che la Grecia non partecipi alle nuove guerre imperialiste, che vengono preparate contro la Siria e l'Iran.

- Di non adempiere ad alcun "obbligo contrattuale" che coinvolga la Grecia, direttamente o indirettamente.

- Non utilizzare la base militare di Souda. Essa deve essere chiusa immediatamente.

- Il ritiro di tutte le forze militari greche che sono all'estero.

- Di annullare le manovre militari e tutti gli accordi di cooperazione militare con Israele.

La delegazione del KKE al Parlamento europeo chiede al proprio popolo di esprimere solidarietà ai popoli della regione che gli imperialisti si apprestano a trascinare in un massacro. Di rafforzare la lotta per il disimpegno dalle unioni imperialiste, dall'UE e dalla NATO, che costituisce il contributo più prezioso per un futuro di pace e prosperità della gente nella nostra regione.

Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Partito Comunista di Grecia (KKE)

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