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(2 Agosto 2012)
Pubblicato in Operai Contro Numero158-12
Redazione di Operai Contro,
chi vi scrive è un operaio dell'ILVA di Taranto.
Noi operai siamo morti all'ILVA come le mosche. I nostri familiari e i nostri figli sono morti come mosche. Tutto per ingrassare i padroni.
Ora la crisi porta i padroni a licenziare.
Monti ha fatto una legge che facilità i licenziamenti.
I politici per anni si sono disinteressati delle nostre condizioni. La magistratura non ha mai messo in galera i padroni dell'Ilva e i loro capi.
I sindacati si sono ingrasssati con le mazzette dell'ILVA. Ora vogliono che noi operai gridiamo "salvate il lavoro" non ci fotte niente della "salute".
Noi operai vogliamo il salario per vivere.
Noi operai non vogliamo morire in fabbrica. Noi operai non vogliamo che i nostri figli muoiano.
Hai ragione a dire che siamo un esercito.
L'unica bonifica seria è l'eliminazione dei padroni e dei loro servi: politici, magistrati, dirigenti sindacali. Vogliamo l'intero salario, anche se la fabbrica chiude. Non vogliamo che i nostri figli muoiano di tumore.
Organizziamo il partito operaio
Un operaio dell'Ilva
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