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Ilva, le contestazioni, un segnale per il sindacato

(4 Agosto 2012)

Le contestazioni di ieri al comizio di Cgil Cisl e Uil sono un segnale del profondo malessere dei lavoratori e delle lavoratrici. Un segnale che il sindacato non può banalizzare o ridurre a improbabili complotti o peggio confinare alla cosiddetta area antagonista, di cui in realtà il sindacalismo non complice dovrebbe essere parte.

Sono davvero dispiaciuto che anche la Fiom, Landini sia stato oggetto di contestazioni. Tuttavia non sono d'accordo con quanto Maurizio Landini afferma oggi in una sua intervista su Repubblica. Da lavoratore del sud emigrato posso raccontare la rabbia di chi i diritti non li hai mai conosciuti. I lavoratori chiedono un lavoro che non faccia morire ne' loro ne' i loro figli. Lottare per il diritto alla salute contro il padron Riva e' un dovere e non può essere scambiato per assistenzialismo. C'e' un ulteriore aspetto delle contestazioni su cui riflettere. La sfiducia. Quando un sindacato non riesce a intervenire sulla condizione concreta degli uomini e delle donne che rappresenta la sfiducia, la rassegnazione rischia di prevalere. I lavoratori sono stanchi dei riti sindacali, delle liturgie consuete e desuete. Dobbiamo indagare, approfondire questa rabbia e questa sfiducia. E dobbiamo dargli voce e forza. Taranto rischia di essere uno dei primi potenti segnali al sindacato.

Sergio Bellavita - Segretario nazionale Fiom

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