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Genova: occorre lottare contro le assurde pretese della dirigenza dell'amt

(12 Agosto 2012)

L'azienda di trasporto pubblico genovese - Amt - è in grave crisi finanziaria: la situazione sta diventando insostenibile ed il rischio è che possa fallire già nel 2012; ma chi sono i maggiori responsabili del problema?

Senza dubbio i francesi di Véolia - che per anni hanno gestito la società in maniera dissennata - e gli amministratori della stessa, nominati dall'azionista unico, il Comune: questi ultimi hanno anche avuto il coraggio di concedere agli ex soci transalpini una buona uscita milionaria per i servizi offerti.

Sì, talmente buoni che - a fronte dell'aumento del costo del biglietto urbano del cinquanta per cento, e del tempo di validità dell'undici per cento - si assiste ad un continuo taglio di tratte e corse, tale che arriva a far considerare pressocché soppresso il servizio dalle ore 21:00 alle ore 06:00.

A patire indubbi disagi non sono solo i viaggiatori, ma anche e soprattutto i lavoratori; con la scusa di salvare i conti, i soloni dell'Amt hanno delle belle pretese.
Allungamento dei turni - e contestuale riduzione di riposi e permessi - per tutti i dipendenti: evidentemente non hanno mai provato a guidare un mezzo pesante, trentanove ore alla settimana, nel caos del traffico cittadino, altrimenti non ci penserebbero neppure.
Pratica di cinquecento contratti di solidarietà nel settore impiegatizio.
Assurda non computazione, nell'orario di lavoro degli operai, del cambio tuta e della doccia.

Per parte loro, i sindacati presenti in azienda - Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, Ugl, e Faisa - fanno delle controproposte che vanno giudicate insufficienti.
Rientro delle attività in appalto.
Cig in deroga per tutti i dipendenti, con integrazione al cento per cento del reddito.
Stop ai premi per i dodici maggiori dirigenti, che hanno ampiamente dimostrato la loro incapacità.
Mentre il Markese sindaco si schiera apertamente con il piano dell'azienda, occorre che i lavoratori lottino contro le assurde pretese di questa, per salvaguardare i propri diritti e la propria dignità.

Genova, 11 agosto 2012

Stefano Ghio - Proletari Comunisti Genova

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