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Un sacrario per il generale Graziani: imbarazzo internazionale a spese del contribuente

(30 Agosto 2012)

L'11 agosto nel comune di Affile, a pochi chilometri da Roma, il sindaco del paese e diversi rappresentanti della società e della politica nazionale hanno inaugurato il sacrario alla memoria del generale fascista Rodolfo Graziani. Sono insorte le organizzazioni dei partigiani, l'opposizione nel Consiglio regionale, ma soprattutto la stampa da tutto il mondo, ultimo il New York Times. Dall'estero si chiede come sia possibile che questo accada in Italia e a spese del contribuente.

“Saluto gli affilani e i cittadini venuti da tutta l'Italia qui per commemorare il mio più grande concittadino”. Il sindaco di Affile, Ercole Viri, quasi un nome d'arte, potrebbe diventare un personaggio perfetto per la satira di Antonio Albanese, appassionato e commosso mentre inaugura con un discorso dai toni epici, il sacrario alla memoria di un generale fascista. L'11 agosto nel piccolo comune della provincia si celebra la figura di Rodolfo Graziani, ministro della guerra della repubblica sociale di Salò, spietato protagonista delle guerre di conquista in Africa. Dopo 50 anni di quelle che vengono bollate come maldicenze di “fattucchieri”( il sindaco deve aver avuto esperienze recenti di spiritismo), finalmente il comune dove nacque l'11 agosto del 1882 può onorarne la memoria.
“Una cerimonia attesa d 50 anni, da quando si mise insieme un comitato di giovani allora, armati di spirito patriottico, ma allora dedicare un sacrario a Graziani era un perocorso invalicabile, oggi pure è difficile, ma non possiamo più permetterci di aspettare, si devono riconoscere i meriti di questo grande affilano”. Il sindaco non bada ad aggettivi e a maiuscole: “La Storia con la S maiuscola dovrà riconoscere i giusti meriti del generale”.

Difficile definire la concezione di “merito”. Forse equivale alla deportazione di centinaia di migliaia di appartenenti alle tribù nomadi della Cirenaica, che furono rinchiuse su ordine del generale Graziani in campi di concentramento appositamente preparati dove morirono a decine di migliaia. Forse l'impiego di gas letali contro le popolazioni etiopi. Può definirsi meritoria la fima del Manifesto della razza o il bando che porta proprio il nome di Graziani, con il quale si condannarono a morte i giovani renitenti che rifiutarono la leva sotto la Repubblica sociale italiana.

Per Viri non commise alcun crimine "si limitò a collaborare con l'alleato ( i tedeschi intende il sindaco) fino alla fine. Era un soldato con la S maiuscola. Non un criminale di guerra come lo hanno definito e continuano a fare gli ignoranti dell'ANPI e tutti i mass media che ci hanno perseguitato in questi giorni”.
Certo deve essere stato strano per gli amministratori e i cittadini di Affile rispondere alle domande della BBC, del New York Times o del Pais. proprio il quotidano spagnolo oggi ha cominciato il pezzo sulla vicenda:"La questione era archiviata: un criminale. Ma forse la storia non era così chiara".
Chiarissima e senza macchie per Viri che fino alla fine del suo discorso elogia un “uomo di pace”.

Il sindaco però non era solo la mattina dell'11 agosto ed è ciò che ha sconvolto la stampa internazionale: la presenza alla cerimonia di svariati rappresentanti del governo locale e nazionale, dall'assessore regionale Lollobrigida all'onorevole Cicchitto, del parrocco Don Ennio Innocenti e di numerosi cittadini. Quasi che la mancanza di memoria sia diventato una malattia contagiosa in uno dei paesi che ha pagato un debito così pesante alla storia in fatto di vite umane e che ha dato i natali a ben altre tipologie di eroi.

Dall'Amercia e dalla Spagna ci si chiede anche come sia stato possibile che un simile gesto di revisionismo sia stato pagato dai contribuenti, per fortuna anche l'opposizione nel Consiglio regionale ha presentato interrogazioni, perchè i fondi utilizzati per il mausoleo erano stati stanziati sotto la presidenza Marrazzo ma per investirli nella riqualificazione del parco di Radimonte.
E dire che Viri aveva esortato a comprare tazze con l'effigie e foto inedite per sovvezionare l'opera. Si parla in realtà di 160 mila euro di fondi pubblici.

Caro Ercole costa ricordare la storia con la S maisucola e se non ci pensano in patria, dal resto del mondo se ne chiede conto.

29/08/2012

Lucia Viola - Roma che verrà

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