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Venezia: I musei civici non pagano domeniche, festività e malattie

articolo de Il Gazzettino del 6 luglio 2004

(9 Luglio 2004)

Palazzo Ducale, Correr, Ca' Pesaro e gli altri musei civici domani saranno chiusi per sciopero. I lavoratori accusano le cooperative che hanno vinto l'appalto di non rispettare le regole imposte dal capitolato: non pagano le domeniche, in alcuni casi nemmeno le ferie o le malattia! Insomma - nell'annoso tormentone dell'appalto per la gestione dei servizi museali - siamo daccapo. Nonostante il nuovo capitolato in vigore da marzo, che nelle intenzioni del Comune doveva meglio tutelare i diritti dei lavoratori, la cordata di cooperative capitanata dalla Verona 83 (la stessa del precedente appalto) è di nuovo sotto accusa. E la segretaria della Filcams-Cgil, Italia Scattolin, chiama ancora una volta in causa l'amministrazione comunale: «Le cooperative devono stare alle regole stabilite dai capitolati. E non spetta solo al sindacato dirlo, ma anche alla direzione musei e quindi all'amministrazione comunale». Una strada, per la verità, che il sindacato aveva già tentato. «Abbiamo chiesto un incontro alla direzione musei un mese fa, senza risultato - racconta sempre Scattolin - A questo punto valuteremo se tornare a protestare in commissione consiliare».

Tante le questione ancora irrisolte in questo difficoltoso avvio del nuovo appalto. Prima tra tutte, quella del pagamento delle domeniche. Il contratto pulizie e multiservice, una delle novità del nuovo capitolato, prevede nell'integrativo provinciale un pagamento maggiorato di circa 65 centesimi all'ora per ogni domenica lavorata. «Le imprese, però, questo integrativo non lo vogliono riconoscere - spiega la sindacalista - ci dicono che è troppo oneroso, vorrebbero una contrattazione ad hoc. Ma il capitolato prevede che l'integrativo vada applicato...». Le trattative, su questo punto, sono andate avanti mesi. «Aspettavamo una risposta entro giugno - continua Scattolin - Ma ora ci hanno fatto sapere che non possono dirci nulla perché sono in vacanza».

A sentire la segretaria della Filcams, in «questi quattro mesi si è riproposta la situazione del precedente appalto, fatta di accordi non rispettati, continue resistenze ad applicare i contratti, relazioni sindacali difficili. Una conflittualità continua che non garantisce certo un servizio di qualità».

Quello delle domeniche non pagate è solo il caso più eclatante, perché interessa la stragrande maggioranza dei lavoratori. Ma poi c'è la situazione di Verona 83, la cooperativa capofila che «continua a non pagare le festività - denuncia Scattolin - e a non riconoscere quanto spetta al lavoratore per le malattie, ma solo la quota Inps». E ancora la questione dell'indennità squadra antincendio: 30 centesimi all'ora che «nel precedente appalto venivano riconosciuti a quei guardia sala che avevano seguito uno specifico corso, con relative responsabilità - riferisce la sindacalista - Ora non sono più disponibili a darlo». Sotto accusa anche la decisione della società Arte libro di applicare la legge Biagi, conteggiando i suoi 17 lavoratori come 13,38 in virtù dei part time, e disconoscendogli così il diritto all'assemblea e al rappresentante sindacale. «É sconcertante! Questo conteggio non ha alcun senso» contesta la sindacalista. Mentre nessuna risposta è stata data anche a quella trentina di lavoratori che svolge mansioni di alta professionalità nelle biblioteche e chiedeva un livello più alto.

E così domani è sciopero generale. Otto ore di astensione dal lavoro che nelle intenzioni del sindacato dovrebbe lasciare a porte chiuse tutti i musei civici. Picchetto e volantinaggio in programma davanti a Palazzo Ducale.

Roberta Brunetti (Il Gazzettino del 6 luglio 2004)

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