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Anche gli operai dell'Alcoa sono "fassisti" .

(11 Settembre 2012)

fassinalcoa

Lunedì 10 Settembre 2012 15:15

Uno spettro si aggira per l'Italia. L'inconfondibile spettro del fassismo.
Ne abbiamo avuto la riprova oggi quando il responsabile per l'economia del Pd, Fassina, è stato allontanato dal corteo degli operai dell'Alcoa.
Fassina, sconvolto da tanta manifestazione di intolleranza, ha dichiarato alle agenzie di stampa: "Capisco perfettamente la tensione che gli operai dell'Alcoa stanno vivendo, ovviamente la violenza non è tollerabile".
La violenza intollerabile di chiara matrice fassista si è concretizzata, fanno fede le immagini dei tg, in un urlaccio negli orecchi a Fassina che invitava il responsabile economia del Pd a proseguire la passeggiata altrove. Forse l'urlaccio è servito a far comprendere a Fassina, in maniera più convincente che nei talk-show o su Twitter, che c'è chi ha capito chi li prende in giro e come.
Pronta la dichiarazione del responsabile sicurezza del Pd alle agenzie di stampa, Emanuale Fiano: "confidiamo nella capacità delle forze dell’ordine di gestire questo difficile momento".
E bravo Fiano, visto che gli operai hanno dichiarato ai giornalisti: "abbiamo contestato Fassina e Bersani è meglio che rimanga dov’e’" è necessario che il disegno eversivo, manifestatosi in un urlaccio innocente solo all'apparenza, venga stroncato sul nascere.
Quelle che spargono, ad arte, le voci sul fatto che gli operai dell'Alcoa rimarranno senza nulla, in una delle regioni più depresse d'Europa, sono infatti le forze che animano un disegno eversivo teso a sovvertire le fondamenta dell'ordine democratico. E sono anche voci tendenziose quelle che vogliono il ministro Passera, che ha allargato le braccia di fronte alla crisi dell'Alcoa (e che è stato ricandidato in quel ruolo da Marini del Pd), indagato per una frode fiscale per 200 milioni. Queste sono cose che accadevano ai governi Berlusconi. Oggi il Pd e il governo del rigore sono sotto attacco da parte di una marea di violenza populista e fassista. Che non a caso, come vediamo sotto, si manifesta anche su quel manganello del fassimo del web che è Facebook. Altro che abitanti della val Susa, precari, operai, blogger sono tutti tasselli di un disegno, di una chiara matrice antidemocratica, che l'elettorato Pd saprà respingere. Votando compatto per il partito del risanamento, dei necessari sacrifici anche quelli umani, s'intende.
E noi che credevamo che gli operai avessero diritto al reddito, che ingenui.
Per fortuna che c'è Repubblica che ci chiarisce che chi ha cacciato Fassina non era un operaio. Repubblica non dorme mai, altro che disinformazione.

"L'aggressore di Fassina non era dei nostri"

http://video.repubblica.it/dossier/alcoa-vertenza-sardegna/operaio-alcoa-nessuno-dei-nostri-ha-aggredito-fassina/104772/103152

Resterebbe da capire, se Fassina fosse stato gradito al corteo, perchè l'eventuale infiltrato non sia stato cacciato e Fassina ripreso. Ma sono solo domande che farebbero il gioco del nuovo diciannovismo che aleggia su di noi. E ora vai con i sondaggi sulle primarie.

Senza Soste

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