">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

La Scala

La Scala

(8 Dicembre 2010) Enzo Apicella
Contestazione e cariche della Polizia alla "Prima" della Scala

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale e lavoro)

Montezemolo: i sindacati da me il 14 di questo mese

articolo di Liberazione

(9 Luglio 2004)

La concertazione innesta la quinta. E' la quinta di una Ferrari, per dirla con il linguaggio colorito di Luca Cordero di Montezemolo, che ieri ha spedito a Cgil, Cisl e Uil un invito al confronto datato 14 luglio. Nello stesso giorno il premier Berlusconi parlerà davanti alle camere riunite. Una banale coincidenza? Non proprio. Mentre il cavaliere si asciugherà, finalmente, il sudore davanti alle telecamere, le parti sociali "dialogheranno". Le virgolette sono d'obbligo, in quanto si conosce il contenitore ma non il contenuto. Ieri il Consiglio direttivo di Confindustria ha esaminato gli argomenti del documento che verrà presentato ai sindacati. L'obiettivo è quello di riaprire la concertazione per rilanciare l'economia e far riguadagnare competitività all'industria italiana. Al termine del direttivo, il vice presidente Alberto Bombassei ha sottolineato che i punti sono quelli «indicati da Montezemolo nel programma, volti a far ripartire l'economia e a rendere più competitiva l'industria italiana». La verità, stando a quello che ha detto lo stesso Montezemolo nel faccia a faccia con Epifani a Pistoia, è che gli imprenditori si apprestano a chiedere un più stretto legame tra salari e competitività. In poche parole, la fine del contratto nazionale.

Oggi si concluderanno i lavori del Direttivo nazionale della Cgil. Nella relazione introduttiva il segretario generale Guglielmo Epifani ha attaccato il governo a testa bassa. «Le promesse, anche le più scriteriate, le puoi onorare - ha sottolineato Epifani riferendosi alla politica economica del governo - se hai risorse, se generi reddito, se generi crescita e valore. Quando ti metti nel senso opposto, dissipi ricchezze, le poche che hai a disposizione, le spendi male e determini una situazione che non aiuta l'andamento del ciclo». Secondo Epifani la manovra del governo è da criticare perché incide «sulla possibilità di crescita degli investimenti». Secondo il resoconto della Cgil della relazione, Epifani non ha parlato di modelli contrattuali, ma ha detto che non si può uscire «dalla difficoltà finanziaria» «se non mettiamo in campo qualcosa che va oltre il reddito che si genera anno dopo anno, cioè se non mettiamo in capo anche il valore di quelle otto volte del nostro reddito nazionale che è rappresentato da patrimoni finanziari e abitativi che rappresentano la ricchezza del nostro paese».

Giorgio Cremaschi, segretario della Fiom, ha criticato fortemente i passaggi della relazione in cui si è parlato positivamente del nuovo corso di Confindustria. «Dove è la svolta?», si è chiesto Cremaschi. «Stiamo rischiando - ha aggiunto - di favorire un Berlusconi di sinistra». «Quella di legare i salari alla competitività - ha concluso il segretario della Fiom - è una bufala reazionaria». Cremaschi ha avuto parole dure anche sugli ultimi accordi conclusi (commercio ed edili, tanto per fare qualche esempio): «Stiamo appannando la nostra iniziativa un passo alla volta». Contro quella che definisco la "nuova concertazione" si sono espressi (con un documento) alcuni dirigenti confederali come Bruno Manganaro e Franco Grisolia, e di categoria (Benedetto, Busnelli, Debetto, Rasero, Santarelli). «L'incontro pubblico tra Guglielmo Epifani e Luca Cordero di Montezemolo - scrivono - non negli aspetti formali ma nella sostanza, esprime questa rinnovata volontà di una politica di collaborazione di classe». «Chiediamo alla sinistra confederali - prosegue il documento - e alla maggioranza della Fiom di essere coerenti con quanto affermato e di aprire quindi una battaglia di opposizione nella confederazione contro la linea di Epifani». Sulla stretta di mano tra il presidente della Confindustria e il segretario della Cgil, è critico anche il Sin. Cobas. «Non promette nulla di buono - sottolinea Luciano Muhlbauer, della segreteria nazionale - anzi allude a un pericolo passo indietro rispetto alle lotte dei lavoratori di questi ultimi anni». «Alla truffa dell'inflazione programmata con la precarietà e il salario si sostituisce l'aggancio tra salario e competitività». Dubbi sulla concertazione anche dal senatore dei Ds Cesare Salvi. «E' certamente positivo che da parte di Confindustria si torni indietro rispetto alla linea dell'emarginazione della Cgil, peroò io devo essere chiaro: considero del tutto improponibile un ritorno al passato».

Fabio Sebastiani (Da LIBERAZIONE del 8 luglio 2004)

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Servi dei padroni»

Ultime notizie dell'autore «Liberazione»

9912