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FIAT POMIGLIANO / LE PALLE DI MARCHIONNE IN ROTTA DI COLLISIONE COI LAVORATORI

(18 Settembre 2012)

comunicato stampa

IMPLODE IL PIANO-MARCHIONNE DI FABBRICA ITALIA GIA’ MAGNIFICATO DA CGIL-CISL-UIL: ORA LA PAROLA PASSA A ‘TUTTI’ I LAVORATORI A RISCHIO LICENZIAMENTO

STRANA CRISI QUELLA DELLA FIAT : NEGLI ANNI, COI FINANZIAMENTI PUBBLICI E LA CASSA INTEGRAZIONE DISTORTA , HA RADDOPPIATO LA CAPACITA’ PRODUTTIVA E DIMEZZATO LE ORE DI LAVORO LUCRANDO PROFITTI A DANNO DELLO STATO! LO SLAI COBAS PONE LA QUESTIONE DELLA RESTITUZIONE AL PUBBLICO DELL’ALFA ROMEO E LA RESTITUZIONE ALLO STATO DI QUALCHE CENTINAIO DI MILIARDI DI EURO DI FINANZIAMENTI PUBBLICI DISTORTI, E QUELLI DELLA CIGS, INTASCATI DALLA FIAT IN QUESTI DECENNI IN VIOLAZIONE DELLE NORMATIVE IN MATERIA


“Tutti i finanziamenti pubblici diretti, indiretti ed indotti, erogati in questi decenni (e recentemente) alla Fiat ed ammontanti a qualche centinaio di miliardi di euro” dichiara lo Slai cobas, “hanno arricchito gli Agnelli e le loro cricche trasversali e violato le collegate e vigenti normative in materia derivate dall’art. 41 della Costituzione disciplinanti l’erogazione dei finanziamenti di Stato alle imprese private ed i correlati vincoli (e i conseguenti e necessari “programmi e controlli opportuni”) atti a consentire il in termini di utilità, valori e fini sociali del corrispettivo economico investito dallo Stato”…”altro che i sacrifici per lavoratori e pensionati predicati da Marchionne, Monti e Fornero”…”la Fiat dovrà restituire il maltolto e questo sarà cui non può sottrarsi la mobilitazione dei lavoratori di Pomigliano e delle altre fabbriche Fiat. Lo Slai cobas come al solito farà la sua parte”!

Con un volantino distribuito stamattina all’alba ai cancelli della Fiat Pomigliano ai lavoratori del primo turno della newco di Fabbrica Italia Pomigliano e che sarà dato dalle 13.30 alle 14.00 a quelli montanti del secondo turno lo Slai cobas chiama ‘tutti’ alla mobilitazione e denuncia con forza e pubblicamente che hanno portato oggi all’implosione del fantomatico piano di Fabbrica Italia preludente, di fatto, al ridimensionamento/chiusura di Pomigliano e dell’insieme delle fabbriche del gruppo Fiat nonché dell’indotto.

Ciò al netto del regalo del 1977 del gruppo Alfa Romeo alla Fiat (con Romano Prodi all’epoca presidente dell’IRI) che, dopo aver chiuso l’Alfa Romeo di Arese ed aver stornato i suoli alla speculazione finanziaria ed edilizia in funzione dell’Expo 2015 ha cannibalizzato il marchio e violato tutte le clausole contrattuali della cessione d’azienda allora sottoscritte e che prevedevano il rilancio produttivo e la tenuta e lo sviluppo occupazionale del gruppo Alfa Romeo.

Il cosiddetto piano-Marchionne, ufficialmente avviato già da qualche anno dalla Fiat e comunicato ai sindacati ed alle Commissioni Lavoro di Camera e Senato (e tutti acconsentirono e ‘garantirono’) a tuttora resta di fatto nonostante il profluvio di finanziamenti pubblici diretti, indiretti ed indotti, prevalentemente a perdere e clientelari, sottratti in danno alla collettività. E’ inquietante la condiscendenza dei sindacati confederali e dell’intero quadro politico-istituzionale: quelli che fino ad oggi hanno coperto le magagne del fantomatico piano di Fabbrica Italia di Marchionne e che ancora in queste ore continuano a… chiedergli ‘lumi’ già preparandosi a nuovi finanziamenti pubblici per salvare la faccia in cambio del racconto di nuove favole industriali da parte dell’a.d. della Fiat.

18/9/2012

Slai cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate – Pomigliano d’Arco

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