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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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FABBRICA SERBIA

(19 Settembre 2012)

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Pubblicato il mer, 19 set @ 09:38



A Kragujevac lavorano circa 2.000 dipendenti: 1.700 operai

Gli operai dello stabilimento Fiat di Kragujevac, 140 chilometri a sud di Belgrado, stanno in fabbrica dieci ore al giorno, per quattro giorni la settimana. Quaranta ore in tutto, con altre otto di straordinario, che da queste parti, almeno per adesso, è diventata una faticosa consuetudine. Non basta. Perché il caporeparto, spesso e volentieri, chiede di lavorare un giorno in più, giusto qualche ora per fissare un pezzo mal riuscito o per dare una sistemata alle macchine. Un’extra pagato? Magari. Tutto gratis.

È vero, alla Fiat di Kragujevac non si usa dire di no. Perché in Serbia un lavoratore su quattro proprio non riesce a trovare un posto. E allora, con la disoccupazione al 25 per cento, l’inflazione al 10 e le casse dello Stato ormai allo stremo, la scritta sui muri della fabbrica (Noi siamo quello che facciamo) finisce per diventare un monito anche per chi sta fuori. Voi non siete niente perché non fate niente. E chi sta dentro la fabbrica non vuole certo tornare quello che era prima, una nullità, uno dei tanti che si arrangiano con il lavoro nero. Meglio chinare la testa, allora.
Ubbidire ai capi e tacere con gli estranei.

Nonostante il massacro degli operai Fiat in Serbia la crisi del capitalismo continua.

Gli operai Serbi, prima o poi, scenderanno in guerra e la FIAT brucerà.

Operai Fiat, questo è il vero progetto di fabbrica Italia.

Operai Fiat, di tutto il mondo, i sindacalisti ci hanno venduto come pecore da macellare.

Operai Fiat, costruiamo il partito operaio.

Operai FIAT, spacchiamo i tavoli sulla testa di padroni e politici.

Operai, meglio morire combattendo che macellati come pecore

Operai Contro

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