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Americanisti di sinistra

(1 Agosto 2004)

Chi è il candidato “democratico” J.F.Kerry? Un Bush solo un pò più moderato e astuto, ma ugualmente determinato a difendere la supremazia imperiale americana. Cosa ha ribadito Kerry alla Convention di Boston?
1. Che vuole “a stronger America”;
2. Che gli USA manderanno ancora più soldati in Iraq per continuare l’occupazione;
3. Che rinsalderà l’alleanza con Israele;
4. Che rafforzerà le forze armate, aumenterà il numero dei poliziotti e inasprirà le misure di sicurezza.

Inoltre, e questo non è per niente secondario sul piano simbolico, Kerry si vanta di aver preso 5 medaglie al valore militare nella guerra contro il Viet Nam.
Ebbene, è questo l’imperatore “alternativo” che i capi dell’Ulivo si augurano vada al posto di Bush.
L’ostentazione di sudditanza non è solo formale, è sostanziale.
A parte Rutelli-ciccio-bello, che se n’è uscito con una delle sue frasi demenziali (“Gli italiani non hanno mai smesso di amare gli Stati Uniti”), il Fassino non ha perso l’occasione per dimostrare che il 20 marzo ben faccemmo a tentare di cacciarlo dal corteo.
Ai giornalisti ha infatti dichiarato che è pienamente daccordo con Kerry, anche a consolidare l’occupazione armata del’Iraq.
“Noi non abbiamo detto no in assoluto alle truppe in Iraq.
Anzi abbiamo sempre chiesto l’internazionalizzazione della crisi.
E’ chiaro che con Kerry presidente le cose per noi cambiano”
.

Le cose con Kerry alla Casa Bianca cambierebbero: le bombe diventerebbero “umanitarie” come quelle su Belgrado; e la guerra diventerebbe “etica” come quella contro la Iugoslavia.
Gli organi d’informazione fanno un gran baccano sul rischio che cresca il “sentimento antiamericanista”.
Ma qui il vero problema è il viscerale servilismo verso l’imperialismo a stelle e strisce, con Berlusconi che si vanta di essere il più fedele alleato di Bush e i suoi concorrenti che vanno da Kerry per ricevere l’investitura, poiché è negli USA che si decide chi governa nelle province dell’Impero.

Il virus dell’americanismo, del culto per l’America che porta a ritenere profumate anche le scoregge che vengono da questo paese, sta giungeno a livelli insopportabili.
Fosse solo la Fallaci.
Prendiamo ad esempio la proposta delle Primarie, avanzata da Prodi.
E’ proprio la classica “scoreggia profumata”. E’ un meccanismo di selezione del candidato leader di un partito (o coalizione) chiaramente presidenzialista, bonapartista, che avvantaggia i personaggi plastificati costruiti dalla TV, che implica una concezione carismatica e populista della politica.
L’altra faccia del berlusconismo insomma.

Ebbene che abbiamo: che addirittura il “comunista” Bertinotti si è candidato alle Primarie per decidere chi deve essere leader dell’Ulivo.
Dalla resistenza alla desistenza, e infine all’inconsistenza.

Notiziario del Campo Antimperialista .... 29

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