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La Grecia si ferma per 24 ore
Sciopero generale contro i tagli

(26 Settembre 2012)

Diverse le manifestazioni dei sindacati organizzate nel centro della capitale greca conto la spending review da 11,9 miliardi del governo Samaras, imposti dalla troika. Paura per la repressione delle forze dell'ordine

26/09/2012

Oggi tutta la Grecia si fermerà per 24 ore, con l'eccezione dei mezzi di trasporto pubblico di Atene che sciopereranno a intermittenza per portare in centro chi vorrà manifestare conto i tagli da 11,9 miliardi del governo Samaras, imposti dalla troika. E circola la voce che il governo sia pronto a reprimere duramente ogni manifestazione fuori della legalità. Nel frattempo il paese è scosso per la assoluta segretezza delle indagini sull'arricchimento illecito di almeno 32 deputati dei partiti governativi per l'acquisto di immobili attraverso il riciclaggio di denaro sporco per 10,2 miliardi. Scandalo che è costato la sospensione temporanea dal suo incarico al presidente del parlamento Meimarakis.
I sindacati del settore privato Gsee e del settore pubblico Adedy hanno appunto proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore, al quale hanno aderito quasi tutti i sindacati di tutti i settori del paese. Per l'ennesima volta lavoratori, disoccupati, giovani, donne e immigrati che lottano contro i tagli andranno divisi in piazza. I sindacati confederali hanno convocato un'assemblea al Campo di Marte, vicino al Politecnico, alle 11, mentre il Pame del Kke terrà la sua assemblea alle 10.30 a piazza Omonia.
Allo sciopero hanno aderito i sindacati dei portuali Pno e di tutte le categorie del settore navale, i controllori di volo della Eeeke e tutti i sindacati dei trasporti urbani e interurbani, delle ferrovie, della Metropolitana di Atene, gli statali e tutte le categorie dell'impresa a partecipazione pubblica Dedho e delle amministrazioni locali Poeota, gli insegnanti di tutti i livelli, i medici e tutto il personale della sanità, gli avvocati e gli impiegati nelle banche della Otoe, gli ingeneri del Tee e i liberi professionisti, gli artigiani e le associazioni dei commercianti e negozianti Gsebee, che abbasseranno le saracinesche fino alle 3 di pomeriggio. L'Unione dei giudici e dei procuratori resterà in stato di agitazione fino il 20 ottobre, interrompendo le sedute dalle 10 del mattino e non pubblicando le sentenze. E gli impiegati delle agenzie tributarie hanno proclamato uno sciopero di tre giorni, fino alla fine della settimana. Oggi non ci saranno nemmeno previsioni meteo, perché allo sciopero aderiscono perfino gli impiegati del servizio nazione di meteorologia Emy.
Lo tsunami dei nuovi tagli prevede tra l'altro l'abolizione di ogni traccia di tredicesima e quattordicesima, l'aumento dell'età pensionabile da 65 a 67 anni, tagli sulle pensioni integrative e quelle basse, tagli sui benefici per i disabili e i malati con problemi renali, tagli alle pensioni degli agricoltori e alle loro prestazioni sanitarie; aumento degli anni di lavoro per avere la pensione minima e tagli sulle indennità di disoccupazione temporanea nel settore delle costruzioni, degli alberghi ed altri, nuovi tagli sulla spesa farmaceutica e ospedaliera. E ancora, riduzione del 12% in media degli stipendi di militari, poliziotti e giudici.
Il ministro delle Finanze, l'ultraliberista Stournaras, ha cercato ieri di rispondere alle voci allarmanti riportate dalla stampa tedesca sull'insostenibilità del programma per la «salvezza» del paese, ammettendo che il prolungamento del piano della troika per due anni costerà tra i 13 e 15 miliardi che, secondo le ricette segrete di Stournaras, saranno coperti dallo stesso programma senza ulteriori prestiti. Staikouras, il suo vice, scommette però che il pagamento del debito greco dovrà slittare, mentre la direttrice generale del Fmi, Christine Lagarde, ha avvertito sul rischio di un buco nelle finanze del governo di Samaras per i ritardi nella svendita del patrimonio del paese e l'applicazione del Memorandum.
Secondo Lagarde serviranno tagli aggiuntivi, oltre a quelli che già dovrà adottare Samaras, e un aumento delle entrate. Ma come si possono aumentare le entrare in un paese che è stato condotto alla maggior recessione della sua storia, questo Christine Lagarde non l'ha detto. Nel centro di Atene, già un negozio su tre, il 28,3% del totale, ha abbassato per sempre le sue serrande. la mobilitazione Tutti i sindacati di tutti i settori del paese aderiscono alla protesta contro il pesante piano di austerity imposto dalla troika. E la direttrice del Fmi Lagarde prevede ancora nuovi tagli

Argiris Panagopoulos - Il Manifesto

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