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(23 Gennaio 2012) Enzo Apicella

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Il 27 ottobre in piazza contro Monti, la politica di austerità e chi l’appoggia, contro l’UE dell’oligarchia finanziaria

(27 Settembre 2012)

Un ventaglio di forze sindacali, sociali e politiche, tra cui la nostra organizzazione, ha condiviso la proposta avanzata dal “Comitato No Debito” per la convocazione di una manifestazione nazionale contro il governo Monti e la sua politica antipopolare.

La manifestazione unitaria si terrà fra un mese, il 27 ottobre, a Roma, con partenza da P.zza della Repubblica alle h. 14.30. Si concluderà con una grande assemblea popolare.

Alleghiamo l’appello del comitato promotore (v. anche il nostro sito) invitando alla massima adesione e partecipazione.

Noi riteniamo che nella situazione attuale esiste lo spazio politico per un fronte di mobilitazione che unisca le diverse realtà che si oppongono al governo Monti e alla politica di austerità, al Fiscal Compact e ai memorandum dell’UE, strumenti attraverso i quali si rafforza il dominio del grande capitale e si smantellano le conquiste e i diritti ottenuti con decenni di lotte e sacrifici da parte della classe operaia.

La brutale offensiva di un governo ultra-conservatore, imposto dall’oligarchia finanziaria per continuare e approfondire la stessa politica antioperaia di Berlusconi, per far pagare la crisi e i debiti al proletariato e alle masse popolari, per intensificare lo sfruttamento e salvaguardare interessi e privilegi dei padroni e dei ricchi, ci deve spingere all’unità di azione. Di qui il percorso unitario e di lotta che ci porterà in piazza.

Riguardo la preparazione della giornata di lotta riteniamo sia importante farla vivere nel movimento operaio e sindacale, nei settori popolari e giovanili colpiti dalla crisi e dalle manovre governative, dando impulso alla loro partecipazione e al loro protagonismo, assumendone le principali esigenze e rivendicazioni, a cominciare dallo stop ai licenziamenti e alla chiusura delle fabbriche, al precariato, alla liquidazione dei contratti nazionali di lavoro.

Questa grande mobilitazione contribuirà a far comprendere, in modo sempre più chiaro, agli operai, ai cassintegrati, ai disoccupati, a tutti i lavoratori sfruttati e ai giovani senza futuro, a tutti coloro che vogliono farla finita con le politiche neoliberiste, con la repressione antioperaia, con le minacce di guerra, che esse sono tutte generate dal modo di produzione capitalistico scosso da una crisi profonda.

E' dunque il sistema capitalistico che bisogna abbattere, cominciando - nella presente situazione - col negare ogni fiducia e ogni appoggio politico a Monti e a tutti i governi borghesi che gli succederanno per gestire e amministrare un sistema marcio e disumano.

Non si tratta perciò di dire solo no a Monti e a chi lo sostiene. Si tratta di unificare e mettere in movimento una forza operaia e popolare che può imporre la rottura con la politica imposta dal capitalismo finanziario. Una rottura necessaria e urgente di fronte alla violenza dell’attacco padronale e governativo, che sta gettando nella miseria la maggioranza lavoratrice, mentre si arricchisce una minoranza di parassiti.

Su queste basi la mobilitazione del 27 ottobre potrà aprire nuove prospettive, accrescerà la forza di chi si oppone al saccheggio sociale, di chi lotta per una condizione razionale della società. Allo stesso tempo vivrà come espressione concreta della solidarietà internazionale dei lavoratori e dei popoli sottoposti all’offensiva imperialista.

E’ con questa convinzione, con questa determinazione, che ci incamminiamo verso la manifestazione e chiamiamo gli operai e le masse popolari, i loro organismi, a scendere in piazza uniti il 27 ottobre.

Allo stesso tempo, è necessario prendere coscienza che quanto più si sviluppa e si intensifica la lotta contro la borghesia e i suoi comitati di affari, tanto più diventa improrogabile ricostruire il Partito comunista, per sviluppare una politica basata sui principi, che trasformi il proletariato in forza politica indipendente e rivoluzionaria, organizzandolo e dirigendolo alla conquista del potere e alla costruzione di un più elevato ordinamento sociale.

27.9.2012

Piattaforma Comunista

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