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(18 Novembre 2008) Enzo Apicella

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    Il risultato finale del Referendum sul contratto Agenzie Fiscali.

    (20 Aprile 2004)

    Dopo un certo travaglio finalmente è pubblico il risultato finale del Referendum sul contratto Agenzie Fiscali. Valuteremo ancora meglio i dati quando avremo la fotografia complessiva di tutti gli uffici.

    Su oltre 10 mila lavoratori votanti (la pianta organica delle Agenzie Fiscali è di 59 mila lavoratori) il 43,5% ha votato a favore e il 38,8% ha votato contro.

    Un risultato eccezionale, straordinario!


    L’ipotesi contrattuale era stata siglata da TUTTE le organizzazioni sindacali: CGIL-CISL-UIL-SALFI-CISAL-FLP-RdB e solo noi piccolo manipolo di militanti dei Cobas avevamo manifestato opposizione, contrasto, idee nettamente diverse in tutte le sedi possibili.

    Ebbene 3900 lavoratori hanno “ragionato” per conto loro, sicuramente molti di essi anche iscritti a queste sigle, ed hanno espresso un voto opposto.
    Come da sempre diciamo, lo ribadiamo oggi: vi è un deficit di rappresentanza sindacale nelle Agenzie Fiscali e questi 3900 lavoratori lo stanno a dimostrare.

    Hanno vinto le idee e le ragioni dei Cobas.

    Da subito su questo contratto abbiamo espresso riserve, disappunto, contrarietà sui contenuti contestandolo punto per punto: dagli aumenti salariali lontanissimi dal costo della vita e dall’inflazione quotidiana, da un vuoto ordinamento professionale che non da nessuna prospettiva di carriera al personale, dalla mancata rivalutazione dei buoni pasto, dall’adozione di un “regime disciplinare” da Rebibbia, dal taglio dei diritti sindacali a singoli delegati RSU e ad organizzazioni non allineate come i Cobas, tutto svenduto sull’altare del travaso di una parte fissa del salario accessorio sulla paga-base.

    Ci hanno detto che questo contratto era una scatola da riempire, che bisognava firmarlo per avere il pass-partout per poi lottare sul biennio economico e sul contratto integrativo.

    Balle! La migliore risposta l’ hanno data i lavoratori con questo Referendum e col loro voto contrario, anche rispetto al fantomatico 87% di favorevoli innalzato dai Confederali.

    Intanto il contratto è in stagnazione presso la Ragioneria del Ministero Economia e Finanze e negli uffici serpeggia il malessere.
    Ci mobiliteremo nei prossimi giorni come a dicembre - gennaio perché venga riconosciuto al personale il diritto al contratto dopo 28 mesi di ritardo, ma ancora una volta il nodo dirimente è la battaglia per un contratto dignitoso e rispettoso dei bisogni e delle lotte espresse dai lavoratori.

    Che si era seduto dopo la firma soddisfatto, pensando di rispolverare la concertazione è servito.
    Chi pensava di aver raggiunto chissà quale traguardo avveniristico si svegli, l’amministrazione e il governo perpetuano il loro volto.
    Chi si pavoneggia oggi, ancora una volta, per aver organizzato in solitudine il Referendum e per averlo fatto solo per una questione democratica, rifletta, c’è poco da rallegrarsi.

    La mobilitazione e il conflitto devono essere la direttrice costante del personale finanziario e come Cobas saremo sempre in prima fila dove c’è movimento sindacale, opposizione, lotta su tutte le vicende lavorative: contratto, privatizzazioni, precarietà, diritti, salario ecc..


    Lotta e organizzati con i COBAS

    COBAS Pubblico Impiego
    Finanze e Agenzie Fiscali
    aderente alla Confederazione COBAS

    Fonte

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