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Pisa. Il Comune lascia le case popolari vuote. Una denuncia

(2 Ottobre 2012)

La città di Pisa risulta essere ai primi posti in Italia per il numero di sfratti, 85% dei quali per morosità incolpevole. Ma le case popolari di via Consani vengono lasciate vuote e non assegnate. Una manifestazione denuncia lo scandalo.

pisacasepisa

Domenica scorsa, l’Unione inquilini di Pisa ha manifestato contro la non assegnazione di 42 alloggi di edilizia popolare in via Consani (porta a Lucca) ed il disinteresse del comune sull’emergenza casa a Pisa. Alla manifestazione erano presenti una cinquantina di persone e vi hanno aderito realtà locali (Rebeldia, Cobas, USB, RdC). Gli alloggi, secondo le promesse dell’Assessore alla casa Zambito del Comune di Pisa, dovevano essere terminati in Ottobre ed assegnati ma ad Aprile i lavori sono stati, inspiegabilmente, bloccati e lo stabile è ora in stato di deprecabile abbandono.
La progettazione della casa popolare di via Consani, iniziò nel 1983 però non vi fu un seguito a ciò per le forti pressioni di opposizione dei residenti locali che non gradivano la presenza di un vicinato di diversa estrazione sociale. Nel 2006, il comune inizia la costruzione dell’edificio; nel 2008, ad alloggi pressoché pronti, i lavori furono bloccati per un problema di appalto; nel 2010 erano ancora fermi e gli alloggi si erano degradati. Ripresi i lavori questi vengono nuovamente bloccati in Aprile del 2012, per problemi di certificazione antimafia della nuova ditta appaltatrice.
Tutto questo capita in un contesto abitativo particolarmente difficile per la città di Pisa, che risulta essere ai primi posti in Italia per il numero di sfratti, 85% dei quali per morosità incolpevole, rispetto al numero dei residenti. Il mercato della casa è sfavorevole per i ceti meno abbienti: la grande presenza di studenti fuorisede, di immigrati, di turisti, rendono gli affitti molto cari come pure il gran numero di alloggi (più di 5500 secondo una stima del 2009 dell’agenzia del territorio) molti dei quali tenuti appositamente sfitti per mantenere artificiosamente elevato il livello dei prezzi.
La città di Pisa soffre di una carenza di alloggi a canoni adeguati ai redditi delle famiglie più bisognose e chi l’amministra non vuole dare una risposta alle 1300 domande di assegnazione di alloggi di ERP mentre quasi 200 alloggi di proprietà comunale potrebbero essere facilmente resi abitabile e di conseguenza dati in locazione alle famiglie richiedenti.
Alla manifestazione del 30 settembre seguiranno altri momenti di lotta, per recuperare il patrimonio residenziale pubblico abbandonato e per rilanciare una battaglia a tutto tondo contro sfratti, caro-affitti e per la requisizione dell'impressionante patrimonio immobiliare lasciato sfitto a fini speculativi. Prossimo appuntamento: venerdì 12 ottobre sotto le finestre del Sindaco di Pisa.

Contropiano - Redazione di Pisa

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