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(8 Ottobre 2012) Enzo Apicella
Sequestrato dalla magistratura il MUOS per violazione delle leggi sull'ambiente.

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    Col NOMUOS il 6 ottobre, per motivi tecnici

    (5 Ottobre 2012)

    4 ottobre 2012

    Io sono un ingegnere e - dicono – uno scienziato. E sono fermamente contrario alla costruzione del MUOS, il mega-sistema di radar militari che gli USA vogliono impiantare vicino a Niscemi, in Sicilia. Il 6 ottobre ci sarà una grande Manifestazione nazionale a Niscemi contro il MUOS: vorrei dare qualche ragione tecnica sul perché faranno benissimo ad esserci, tutti coloro che protesteranno contro questa installazione o che aderiranno o daranno la loro solidarietà.


    Perché sono contrario? Prima di tutto perché il MUOS emette onde elettromagnetiche. E non accetto di sentirmi dire che “non fanno male, non sono come le radiazioni ionizzanti”. Negli anni la ricerca è progredita, e si è verificato che anche le radiazioni non ionizzanti, come quelle che emette il MUOS, possono causare una serie di danni alla salute. Si sono studiati gli elettrodotti, così come i telefonini, e studi recenti hanno trattato il fenomeno sotto forma di esposizioni brevi a campi elevati e anche di esposizioni prolungate a campi più bassi.

    Sappiamo bene che, quando sono all’opera i militari, si chiude un po’ un occhio. Ma ora è il momento di aprirli. Abbiamo verificato che a Niscemi e dintorni ci sono due situazioni in cui le onde emesse dai radar, molto potenti, possono dar fastidio. La prima è quella di un incidente: nel caso ci sia un errore di puntamento o di malfunzionamento delle parabole Muos, e i fasci venissero diretti in luoghi popolati, dove le persone siano esposte direttamente, e a distanze inferiori ai venti chilometri – e qui parliamo di tutta Niscemi – allora si potrebbero verificare disturbi che vanno dalle cefalee agli effetti neurologici, a danni più elevati. Il campo elettromagnetico interferisce sostanzialmente con le funzioni cerebrali. Si parla di situazioni incidentali con alti campi. L’altra situazione è l’esposizione a campi di intensità inferiore, ma prolungata. Le nostre valutazioni, sotto forma di Rapporto in qualità di consulenti tecnici del Comune di Niscemi, sono state recentemente anche messe agli atti di una audizione al Senato della Repubblica. Esse mostrano come la sola entrata in funzione dei trasmettitori del Muos, potrebbe avere come conseguenza patologie legate al sistema emolinfatico, leucemie, specialmente infantili. Il dato più recente è l’evidenza di queste malattie in popolazioni che vivono vicini agli elettrodotti, che ha portato ad ampliare le distanze. Tra gli effetti non letali c’è per esempio l’ipertermia. Le onde vengono assorbite dal corpo e lasciano del calore. Per certi tessuti, come il cristallino dell’occhio, questo può provocare l’insorgenza di cataratta. Poi c’è la fauna, che verrebbe danneggiata dai campi. Noi non li percepiamo, ma uccelli e api sì: a questi animali verrebbero scombussolate tutte le bussole naturali. Ulteriori interferenze vi sarebbero poi nel traffico aereo: gli aeroporti di Sigonella, Comiso e Fontanarossa sono vulnerabili. L’inquinamento dello spazio aereo civile non è stato tenuto in conto.

    Nel 2005 avevo scritto un libro sulla presenza militare come ‘tumore sociale che genera tumori reali’. E ma mi fa piacere che dopo qualche anno si inizi a capire che il nostro Paese non è un deserto.Vogliono costruire a tutti costi il Muos? Non che se ne senta il bisogno, è un detestabile spreco di risorse per costruire qualcosa di deprecabile, ma se proprio lo sentissero necessarissimo, lo vadano a costruire nel deserto. Gli altri pochi sistemi simili sono tutti in luoghi isolatissimi, non in mezzo alla popolazione. E gli USA devono finirla di considerare il territorio italiano come uno dei suoi Backyards – cortiletti – dove poter costruire tutto quello che gli pare, come in centroamerica. La popolazione siciliana non è fatta di gente di serie B, sacrificabile come “buon prezzo da pagare” per alimentare il proprio delirio imperialista. A questo proposito, ho un suggerimento chiaramente surreale: non hanno appena conquistato la Libia “ad una nuova civiltà”? Ebbene, nel deserto libico c’è un sacco di spazio, perché non provano a proporlo alle popolazioni della Libia, loro paese “amico”? Vediamo come risponderanno.

    *************************************************

    Qui di seguito l’appello per la manifestazione nazionale del 6 ottobre a Niscemi

    I venti di guerra soffiano nuovamente sul Mediterraneo; la Sicilia, da settant’anni occupata dall’esercito degli Stati Uniti, continua a subire un ruolo centrale nella strategia militare sia NATO che statunitense. A Niscemi proseguono senza sosta i lavori di costruzione del Muos, che attraverso le sue enormi parabole permetterà il flusso planetario delle informazioni militari; Sigonella Capitale mondiale dei droni (Global Hawk, Predator, Reap er) è in prima linea nelle politiche di attacco, come avviene da tempo con le guerre in Iraq, Afghanistan, Libia, ecc.

    Il Muos, in costruzione dentro la Sughereta di Niscemi, Sito di Interesse Comunitario, è nocivo per la salute dei siciliani; nel breve e medio periodo l’esposizione alle sue microonde provocherà gravissime patologie, come tumori di vario tipo, leucemie infantili, infarti, melanomi, linfomi, malformazioni fetali, sterilità, aborti, mutazioni de sistema immunitario ecc.; esso grava su un territorio già stuprato dal Petrolchimico di Gela e dalle 41 antenne della base della marina militare USA NRTF, operanti anch’esse all’interno della Sughereta, le cui emissioni elettromagnetiche violano sistematicamente, dal 1991, i limiti previsti dalla legge.

    L’ambiente circostante l’installazione, per il raggio di decine e decine di km verrà progressivamente devastato e reso sterile, mentre l’agricoltura, patrimonio produttivo delle aree circostanti, subirà pesanti condizionamenti.

    Il MUOS è capace di interferire con le strumentazioni tecnologiche dei voli civili sull’aeroporto di Fontanarossa (già sottoposto a servitù militare dalla vicina base di Sigonella); è la vera causa della mancata apertura dell’aeroporto di Comiso; è un ingombrante ostacolo per il rilancio dell’economia territoriale; è soprattutto uno strumento di guerra e di morte.

    Noi, coordinamento regionale dei Comitati NO MUOS
    vogliamo che si revochi immediatamente l’installazione del MUOS e che si smantellino le 41 antenne NRTF.
    Vogliamo la smilitarizzazione della base americana di Sigonella, da riconvertire in aeroporto civile internazionale.
    Vogliamo che il governo, che taglia le spese sociali aumentando ogni genere di tasse e imposte per salvare il capitale finanziario ed il debito delle banche, tagli invece le spese militari.
    Vogliamo che la Sicilia sia una culla di Pace al centro di un Mediterraneo mare di incontro, di convivenza e di cooperazione tra i popoli.
    Facciamo appello per una manifestazione nazionale su questi temi da tenersi a Niscemi sabato 6 ottobre con concentramento alle ore 14,30 presso SP10 Contrada Apa da dove un corteo sfilerà fino alla base NRTF; In serata ore 19,30 (concentramento largo Mascione) corteo in città con concerto e interventi in piazza V. Emanuele.
    Coordinamento regionale Comitati No MUOS

    Questo il programma della giornata:
    -Ore 14,30 concentramento in c/da Ulmo.
    Dibattito di fronte all’entrata principale della base militare.
    -Ore 19,00 rientro e concentramento in largo Mascione. Corteo in città da Mascione fino in piazza ove si terrà un concerto, oltre ad una serie di interventi.

    Massimo Zucchetti - ilmanifesto.it

    Fonte

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