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Britannia

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(11 Agosto 2011) Enzo Apicella
La Gran Bretagna cambia le regole del gioco: l'esercito contro la rivolta

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(Lotte operaie nella crisi)

Basta con la macelleria sociale!

(12 Ottobre 2012)

Con la legge di stabilità varata dal Consiglio dei Ministri il Governo si appresta a colpire, ancora una volta, il pubblico impiego e porta a termine il disegno di completo smantellamento dello stato sociale.

Sanità, istruzione, asili nido, servizi ai disabili e agli anziani .... rischiano di non poter più essere garantiti, con gravi ripercussioni soprattutto sulle classi più povere della popolazione mentre l'aumento dell'IVA, produrrà una raffica di aumenti che andranno a colpire tutti indistintamente, ma a sentirne di più gli effetti saranno ovviamente, ancora una volta, i lavoratori e chi ha reddito basso.

Il blocco delle retribuzioni dei dipendenti pubblici verrà prorogato a tutto il 2014 e sarà accompagnato dal mancato pagamento dell'indennità di vacanza contrattuale, mentre i lavoratori degli enti pubblici non economici (INPS, INAIL) subiranno una decurtazione pesantissima del premio incentivante, a causa della cancellazione delle risorse previste dall'art. 18 della L. 88/89 che saranno incamerate dalla Ragioneria Generale dello Stato.

Una beffa, è la riduzione di un punto percentuale delle prime due aliquote IRPEF (che passano dal 23 al 22% e dal 27 al 26%), perché viene accompagnata dall'aumento dell'IVA e da una riduzione delle agevolazioni fiscali (introduzione di una franchigia di 250 euro per i redditi superiori a 15.000 euro e tetto massimo di 3.000 euro per le detrazioni).

Il tutto mentre, a causa dei tagli agli Enti Locali, si mettono a rischio una serie di servizi (dalle scuole materne agli asili nido, dall'assistenza agli anziani a quella ai disabili) aprendo la strada all'imposizione di nuovi tributi locali.

Ma l'aspetto più drammatico è quello della sanità che verrà colpita da nuovi tagli per 600 milioni di euro, che, sommati a quelli già previsti dalla spending review, rischiano di compromettere l'intero servizio sanitario.

Che dire poi del taglio del 50% dello stipendio dei lavoratori che usufruiscono della L. 104/92 durante le giornate di assistenza a parenti disabili, diversi dal coniuge o dal figlio? Prima si tagliano i servizi, scaricando la cura degli anziani e dei disabili, sulle famiglie e poi si penalizzano i lavoratori che usufruiscono dei permessi della L. 104 per accudire i parenti disabili.



Insomma, è un vero schifo. E hanno il coraggio di definirla "una normale manutenzione dei conti pubblici".


Contro questo atto di guerra del governo, invitiamo tutti i lavoratori a mobilitarsi e a costruire un fronte unico di lotta, contro questo governo e le politiche che, nella crisi, in ogni paese i capitalisti scaricano sui lavoratori e le masse povere.

Milano 11-10-2012 f.in p.

Sindacato Intercategoriale Cobas

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