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(5 Novembre 2012) Enzo Apicella
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Abbasso il governo Monti e la politica di austerità!
Scendiamo uniti in piazza il 27 ottobre, per un cambio radicale!

(14 Ottobre 2012)

Tra due settimane si svolgerà a Roma (h. 14.30, piazza della Repubblica) la prima manifestazione nazionale di opposizione, con un contenuto di classe, al governo antipopolare e antidemocratico di Monti.
Una manifestazione boicottata dai principali media, a testimonianza dell’inquietudine dei poli borghesi che si affrontano con spade di cartone sulla legge-truffa elettorale e colpiscono i lavoratori e i giovani con la scure della politica d’austerità e dei licenziamenti, delle controriforme del lavoro e delle pensioni, dei tagli alla sanità e alla scuola pubblica, delle privatizzazioni e della repressione della crescente protesta sociale.
Lor signori sperano nel flop, ma si sbagliano. Sarà una dimostrazione unitaria e combattiva delle forze operaie e popolari, sindacali e studentesche, dei comunisti, degli antifascisti e dei sinceri democratici che resistono e lottano contro il governo Monti e la sua politica volta a trasferire ricchezza dal lavoro al capitale, a rimuovere ogni ostacolo allo sfruttamento della forza-lavoro, a liquidare diritti e conquiste sociali.
I protagonisti della giornata di mobilitazione saranno i lavoratori, i disoccupati, i giovani, i movimenti che in questi mesi hanno sfidato con determinazione l’offensiva capitalista e le misure reazionarie di un governo installato dall’oligarchia finanziaria, che si sono battuti contro la vergognosa politica di collaborazione di classe seguita dai capi riformisti per difendere e salvare un sistema marcio e incivile.
La manifestazione si concluderà con un’assemblea in cui si discuterà come dare continuità alla lotta e amplificare la sua dinamica, per prepararci a battaglie di maggiore ampiezza.
Noi comunisti (marxisti-leninisti) siamo fra i promotori del “No Monti Day” e lavoriamo per l’unità del movimento operaio e popolare. Chiamiamo perciò tutti gli sfruttati e gli oppressi, la gioventù, le donne, i migranti, a scendere in piazza contro il comitato di affari della borghesia imperialista e la cricca di personaggi corrotti, venduti e servili che lo circondano. Ma senza nessuna illusione sul fatto che se al posto di Monti ci fossero Bersani, Renzi o Vendola le cose andrebbero meglio per i proletari.
Neoliberisti e social-liberisti si alternano al potere con una sola agenda dettata e verificata dagli “esperti” di UE-BCE e FMI: rigettare sulle masse lavoratrici tutte le conseguenze della crisi. Chi vuole allearsi con i partiti che sostengono Monti, parlando di “equità e tutela dei diritti”, in realtà si pone sul terreno della coalizione con chi serve sistematicamente le grandi banche e i padroni portando alla rovina i lavoratori.
Dunque, non si tratta solo di dire NO! a questo governo. Si tratta di unificare e sviluppare un movimento di massa anticapitalista, con alla testa la classe operaia, per imporre una rottura radicale con la politica che colpisce le vittime della crisi e ne salvaguarda i responsabili, con il sistema che inevitabilmente la genera.
All’ordine del giorno c’è la formazione di un ampio blocco popolare contrapposto al blocco oligarchico, che riunisca le forze del movimento operaio e sindacale, le organizzazioni politiche, sociali, etc, che rifiutano la politica di austerità, gli euro-trattati e il Fiscal Compact della UE dei monopoli, che vogliono farla finita con la dittatura dei mercati finanziari e realizzare cambiamenti decisivi, alzando la bandiera del socialismo.
L’unità di azione, la coalizione di queste forze è un’urgente necessità e deve avere come punto di partenza rivendicazioni di carattere immediato che puntino a far ricadere le conseguenze della crisi e del debito sulle spalle dei padroni, dei ricchi, dei parassiti. Lo stop ai licenziamenti, l’aumento dei salari, la riconquista dei CCNL e dell’art.18, l’abolizione del precariato, una forte tassazione su profitti, rendite, interessi, redditi, patrimoni, la lotta spietata all’evasione fiscale borghese, il taglio delle spese militari e l’aumento di quelle sociali, la difesa delle libertà della classe operaia, sono esigenze sulle quali mobilitare le masse e realizzare lo sciopero generale per cacciare il governo Monti, incoraggiando la lotta per la trasformazione sociale.
Su queste basi la manifestazione del 27 ottobre irromperà nel dibattito pubblico, aprendo nuove prospettive, migliorerà la posizione politica di chi lotta per difendere gli interessi dei lavoratori, esprimerà la solidarietà internazionale dei lavoratori e dei popoli oppressi che affrontano le stesse politiche reazionarie e le loro conseguenze, i diktat imperialisti e le aggressioni militari condotte dalla NATO.
Dentro la mobilitazione deve crescere la consapevolezza che per uscire dalle devastanti crisi come quella attuale bisogna uscire dal capitalismo, rimuovendo tutto il fango della vecchia società e instaurando un nuovo e superiore ordinamento sociale, fondato sulla proprietà comune dei mezzi di produzione.
Un governo degli operai e degli altri lavoratori sfruttati, che sorga dalla lotta stessa delle masse: ecco l’alternativa di potere che indichiamo. Di qui l’appello ai sinceri comunisti e ai migliori elementi della classe operaia a separarsi una volta per tutte dagli opportunisti, a organizzarsi per formare il Partito comunista, strumento indispensabile per dirigere la lotta e rendere consapevole il proletariato della sua funzione storica mondiale. Un compito ambizioso, ma che lo sfacelo del regime borghese rende improrogabile.

13 ottobre 2012

Piattaforma Comunista

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