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27/10, un blocco popolare contro il blocco oligarchico

(22 Ottobre 2012)

Abbasso il governo Monti e la politica di austerità!
Per un blocco popolare contrapposto al blocco oligarchico!
Tutti a Roma il 27 ottobre h.14:30, Piazza della Repubblica!

Quella del 27 ottobre (www.nomontiday.it) è la prima manifestazione nazionale di opposizione, con un contenuto di classe, al governo antipopolare e antidemocratico di Monti, alla sua politica di austerità. Una politica infame, dettata da UE-BCE-FMI per trasferire ricchezza dal lavoro al capitale, rimuovere ogni ostacolo allo sfruttamento della forza-lavoro, liquidare diritti e conquiste sociali.
Protagonisti della manifestazione sono le forze operaie e popolari, sindacali e studentesche, i comunisti, gli antifascisti e i sinceri democratici che resistono e lottano contro il governo Monti e chi lo sostiene, denunciando la vergognosa collaborazione di classe seguita dai capi riformisti in nome della “competitività e produttività”.
E’ necessario scendiamo in piazza contro un governo imposto dall’oligarchia finanziaria, per rifiutare i diktat e i trattati dell’UE dei monopoli, come il Fiscal Compact. Ma senza nessuna illusione sul fatto che se al posto di Monti ci fossero Bersani, Vendola o Renzi le cose andrebbero meglio per gli sfruttati, i giovani e le donne degli strati popolari.
Neoliberisti e social-liberisti si alternano al potere con una sola agenda dettata e verificata dagli “esperti” del capitale internazionale: rigettare sulle masse lavoratrici tutte le conseguenze della crisi.
Chi vuole allearsi con i partiti che sostengono Monti, parlando di “equità e tutela dei diritti”, in realtà si pone sul terreno della coalizione con i servitori degli interessi dei padroni e delle banche.
E’ perciò importante dire NO! a questo governo, ma non possiamo limitarci a questo. All’ordine del giorno c’è la formazione di un blocco popolare contrapposto al blocco oligarchico, che riunisca le forze del movimento operaio e sindacale, le organizzazioni politiche, sociali, etc., che rifiutano la politica di austerità e gli euro-trattati, che vogliono farla finita con la dittatura dei mercati finanziari e realizzare cambiamenti radicali e profondi, alzando la bandiera del socialismo.
L’unità di azione, la coalizione di queste forze è un’urgente necessità e deve avere come punto di partenza rivendicazioni immediate che dicano basta ai sacrifici per salvare i profitti dei capitalisti, che facciano ricadere le conseguenze della crisi e del debito sulle spalle dei padroni, dei ricchi, dei parassiti.
Lo stop ai licenziamenti, l’aumento dei salari e a riduzione dell’orario di lavoro, la riconquista dei CCNL e dell’art.18, l’abolizione dell’art. 8 e del precariato, una forte tassazione su profitti, rendite, interessi, redditi, patrimoni, la lotta spietata all’evasione fiscale borghese, il taglio delle spese militari e l’aumento di quelle sociali, la difesa delle libertà della classe operaia, sono esigenze da sostenere per radicarci ancor più nella classe operaia e negli strati popolari, per realizzare lo sciopero generale e far cadere il governo Monti, incoraggiando la lotta per la trasformazione sociale. Altro che il “patto per la produttività” che serve a ridurre i salari e aumentare gli orari!
Su queste basi la manifestazione del 27 ottobre irromperà nel dibattito politico, migliorerà la posizione di chi lotta per difendere gli interessi dei lavoratori. Allo stesso tempo, sarà un’espressione della solidarietà internazionale dei lavoratori e dei popoli oppressi che affrontano le stesse politiche imperialiste e le loro conseguenze. Dobbiamo lavorare per far convergere le mobilitazioni che si succedono nei vari paesi. Per cominciare: scioperando nello stesso giorno, il 14 novembre, come in Grecia, Spagna, Portogallo, Cipro e Malta.
Nelle mobilitazioni deve crescere la consapevolezza che per uscire dalle devastanti crisi come quella attuale bisogna uscire dal capitalismo, rimuovendo tutto il fango della vecchia società ed edificando un nuovo e superiore ordinamento sociale, basato sulla proprietà comune dei mezzi di produzione.
Un governo degli operai e degli altri lavoratori sfruttati, che sorga dalla lotta stessa delle masse e si fondi sui loro organismi: questa è l’alternativa di potere che indichiamo per imporre una rottura radicale con la politica che colpisce le vittime della crisi e ne salvaguarda i responsabili, per non pagare la crisi e il debito, per uscire dalla UE, dall’euro e dalla NATO, per espropriare gli espropriatori.
Di qui l’appello ai sinceri comunisti e ai migliori elementi della classe operaia a separarsi una volta per tutte dagli opportunisti, a organizzarsi per formare il Partito comunista, strumento indispensabile per dirigere la lotta e rendere consapevole il proletariato della sua funzione storica mondiale. Unitevi alla nostra attività!

21.10.2012

Piattaforma Comunista

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